Rassegna stampa
Roma, Mourinho l’uomo giusto per ricostruire

ULTIME NOTIZIE AS ROMA EMPOLI MOURINHO – Se la Roma pensa di fare oggi a Empoli la stessa partita che ha giocato contro Cagliari e Lecce saremmo costretti a soffrire e difficilmente prenderemmo i tre punti che sarebbero necessari, scrive Paolo Liguori su Il Messaggero. L’Empoli è una squadra veloce, messa bene in campo e non soffre di alcuna soggezione.
Il suo allenatore Andreazzoli non è geniale, ma conosce bene l’ambiente giallorosso per esserci stato a lungo e avere allenato anche la prima squadra, dopo la cacciata di Zeman. Ma l’Empoli non è di Andreazzoli, è una macchina da studiare e da ammirare, costruita dal presidente Corsi. Serve una Roma vera, per vincere ad Empoli, come sette volte su tredici è già successo.
Serve un Mourinho soddisfatto dei suoi giocatori, come purtroppo non avviene da alcune partite. Suona strano parlare dell’allenatore come di un termometro, invece che farne il principale responsabile, come sempre avviene. Ma con Mourinho è giusto così: è troppo intelligente per far pensare che qualcosa gli sia sfuggito, i suoi commenti a fine partita combaciano fino all’eccesso con gli umori dei tifosi, anzi dei tifosi più affezionati e competenti.
Per questo mi fido che Josè sia l’unica vera possibilità per ricostruire una squadra all’altezza dei colori della maglia e della tradizione. Ci piace moltissimo che Tammy e Nicolò abbiamo ricominciato a far rivedere scintille e che Micki sia centrale nel gioco, ma devono sbagliare meno nei momenti decisivi. Loro tre più degli altri, perché è a loro tre che capitano le palle più importanti.
Oggi e le prossime gare servirebbero soprattutto a fare punti, con una classifica che non è ancora proibitiva, se la Roma riparte di corsa. Perché è giusto che andremmo con Josè fino all’inferno, ma mica lo vogliamo davvero.
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Ancelotti: “Questa Roma può farcela”

AS ROMA NEWS EUROPA LEAGUE ANCELOTTI – L’anno d’oro per Roma: il 1983. Quando sia la squadra di Liedholm che il Banco di Roma, di basket, hanno conquistato lo scudetto. Un anno d’oro ricordato al Teatro Brancaccio, in un evento voluto e presentato dal giornalista Stefano Boldrini insieme ai colleghi Cristina Fantoni e Piero Torri, scrive Il Messaggero.
C’era anche Carlo Ancelotti, tecnico del Real Madrid, che insieme a Bruno Conti è stato il più acclamato dalla platea e che nello scorso weekend il Siviglia lo ha battuto in campionato. Di particolari consigli da parte di “Tortello” – così lo chiamava e lo chiama ancora Bruno Conti – non ne sono arrivati.
Ma le sue parole danno speranza: «Negli ultimi due mesi hanno fatto bene, da quando hanno cambiato allenatore. Prima era lì per lì per non retrocedere, però con Mendilibar hanno cambiato passo. Sono organizzati. Ma la Roma se la può giocare. Ha l’opportunità di giocarsi la partita e di vincerla. In panchina, poi, ha un allenatore esperto che sa come si giocano le finali. E se le giocherà. Speriamo che la Roma vinca».
Carlo ha anche ripercorso quegli anni, i suoi, nella Capitale: «Vincere a Roma a 23 anni e dopo 40 anni che la Roma non vinceva è stato qualcosa di speciale. La Roma ci deve riprovare. Io ci riprovo sì ma non ancora per molto» ha sottolineato. Emozioni anche per le parole di Conti, che ha ricordato Di Bartolomei: «Gli devo tutto, è stato il mio capitano. Mi ha accolto appena sono arrivato a Roma».
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Roma, Bove sogna il bis da protagonista

AS ROMA NEWS EUROPA LEAGUE BOVE – Sogna il bis. Perché Bove era presente anche lo scorso anno a Tirana. In panchina, e con alle spalle nella competizione appena 57 minuti più i pochi secondi strappati nel finale contro il Vitesse. Ma c’era. Ed è presente ancor di più quest’anno, scrive Il Messaggero.
Il «cane malato», come lo ha soprannominato José, è ora entrato nelle rotazioni. Anzi di più: perché se la Roma è a Budapest lo deve proprio a Edo dell’Appio Latino. Che ora, in silenzio, aspetta di nuovo il suo momento: «Mi aspetto una finale all’altezza perché durante l’anno abbiamo meritato di essere lì, quindi siamo molto contenti. Anche loro lo meritano, pur arrivando dalla Champions. Per questo siamo molto contenti e lo siamo anche per i tifosi. Come sarebbe vincere? Bellissimo, come sarebbe bellissimo vincere qualsiasi finale. Una finale è una partita diversa da tutte le altre».
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Siviglia, Mendilibar studia la difesa anti-Roma. Telles favorito per sostituire Acuna

AS ROMA NEWS EUROPA LEAGUE SIVIGLIA – Un animale da coppa, attardato in Liga ma pronto a scatenarsi all’inno dell’Europa League, scrive Il Messaggero. Il Siviglia punta il quinto trofeo negli ultimi 10 anni, il settimo della storia del club.
Contro la Roma mancherà il terzino sinistro campione del mondo Marcos Acuña, in tribuna alla Puskas Arena insieme a Pape Gueye e Tecatito Corona, fuori lista. Dovrebbe giocare Telles a sinistra ma Mendilibar non ha ancora sciolto le riserve. Mourinho dovrà fare particolare attenzione a Suso e Lamela, entrambi a segno dalla panchina contro la Juventus.
I leader d’esperienza sono l’ex Barcellona Ivan Rakitic e l’esterno Jesus Navas. Mendilibar ha ritrovato equilibrio e continuità di risultati, trascinando la squadra dalle soglie della zona retrocessione fino all’11esimo posto.
L’allenatore ha convocato tutta la rosa per la trasferta che vale una stagione. Probabile 4-2-3-1 con Bono in porta, Navas, Badé, Gudelj, e Telles in difesa. A centrocampo Fernando e Rakitic, sulla trequarti Ocampos, Torres e Lamela (in ballottaggio con Gil) con En-Nesyri davanti.
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