Roma, il futuro di Edoardo Bove dopo l’arresto cardiaco: sogno ritorno in campo, ma solo all’estero

AS ROMA NEWS BOVE RITORNO IN CAMPO – I sogni non cambiano, nemmeno quando la vita ti mette di fronte alla sfida più difficile. E Edoardo Bove, centrocampista della Roma, è pronto a provarci. Dopo un anno in prestito alla Fiorentina e quel terribile arresto cardiaco accusato il 1° dicembre durante Fiorentina-Inter, il giovane giallorosso è ancora dentro un tunnel. Ma all’orizzonte potrebbe presto intravedersi la luce, riporta La Gazzetta dello Sport.

A luglio, o al massimo entro l’estate, Bove potrebbe finalmente ricevere il via libera medico per tornare a giocare. Da marzo si sottopone a continui accertamenti presso l’ospedale Torrette di Ancona, sotto la guida del professor Antonio Dello Russo. I primi riscontri sono stati incoraggianti, con esiti “negativi” – termine che in ambito medico, in questo contesto, è una buona notizia. Ma la strada non è ancora finita.

Il desiderio di tornare in campo è fortissimo, una vera e propria missione per il classe 2002, che oggi ha 23 anni. Ma tutto dipenderà dalla sicurezza clinica: ogni test dovrà escludere il rischio di ricadute, anche perché Bove gioca oggi con un defibrillatore sottocutaneo, impiantato dopo il malore. E qui entra in gioco la normativa. In Italia, i giocatori con defibrillatore non possono scendere in campo, a differenza di altri Paesi, dove la responsabilità è delegata all’atleta.

Proprio per questo, se i controlli daranno esito favorevole, l’unica strada per tornare a giocare sarà all’estero. Seguendo l’esempio di Christian Eriksen, che dopo un episodio simile ha ripreso la carriera con successo al Manchester United, Bove potrebbe tornare a calcare i campi europei. E a Trigoria, dove è atteso tra pochi giorni, l’atteggiamento è chiaro: “Prima viene la salute del ragazzo”, fanno sapere. E, soprattutto, “siamo felici che ci sia la speranza di un suo ritorno in campo”.

Il contratto con la Roma scade nel 2028. Ma sarà Bove, in accordo con la famiglia e i medici, a decidere la prossima mossa. Sul tavolo ci sono tre opzioni: un prestito all’estero, dove potrebbe giocare regolarmente; una permanenza nella Capitale, nel caso volesse attendere sviluppi normativi; oppure un nuovo passaggio alla Fiorentina, dove è stato accolto con affetto e dove nella scorsa stagione, pur non potendo giocare, ha vissuto lo spogliatoio da vicino, anche in panchina, con una speciale deroga concessa alla società.

Nel frattempo, Edoardo si gode qualche giorno di vacanza in Grecia, senza mai perdere il contatto con chi gli è vicino. Le chiamate affettuose di Pisilli, Pellegrini e Cataldi lo accompagnano quotidianamente. E non si è mai interrotto il calore dei tifosi. Commovente fu il suo intervento a Sanremo, così come il rientro allo Stadio Olimpico del 4 maggio in occasione di Roma-Fiorentina: una festa di applausi e gratitudine.

Il 2025 è stato, finora, un anno durissimo. Ma Edoardo Bove ha già vinto la sua prima battaglia. E ora spera, con la forza di chi non ha mai mollato, di vincere anche la seconda. Perché – è bene ricordarlo – la sua storia non è ancora finita. E forse, il capitolo più bello, deve ancora essere scritto.

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