Javier Pastore, Steven Nzonzi

Dentro o fuori, con la Roma o senza. E se sarà senza, allora bisognerà comunque cercare di chiudere in modo dignitoso, perché poi non sempre il mercato è amico. Da stasera, dunque, sono in tanti a giocarsi il futuro. Ad iniziare da Robin Olsen, il portiere svedese che sta collezionando prestazioni incolori una dietro l’altra. Stasera dovrebbe toccare a Mirante e forse sarà così fino alla fine.

Il portiere deve trasmettere sicurezza e oggi Olsen non ci riesce, essendo lui il primo a non essere sicuro. Fazio viene da una stagione disastrosa, non comanda più e sembra aver staccato mentalmente la spina. Il suo contratto scade nel 2020, a giugno o si rinnova o ci si dirà addio anche con lui. Discorso identico per Edin Dzeko, anche lui in scadenza nel 2020.

Il bosniaco da un po’ non rende come sa, ma resta uno che fa la differenza. Edin si aspettava dal club un segnale per il futuro e il fatto che non sia arrivato lo ha convinto che la Roma abbia deciso di non puntare più su di lui. Legato al futuro di Dzeko c’è quello di Schick. Il ceco, per la conformazione dell’accordo con la Sampdoria, non può essere ceduto. C’è da capire, però, se si può ancora puntare su un giocatore che viene da due stagioni fallimentari e che non mostra alcun segnale di ripresa. Un altro che si gioca il domani è Steven Nzonzi.

Arrivato da campione del mondo, è stato il flop stagionale. L’impressione è che il suo tempo a Roma abbia i giorni contati, ma poi dipenderà anche da chi sarà il nuovo tecnico giallorosso. Ad avere nove partite per cambiare il futuro sono anche altri giallorossi. Pastore su tutti, ma anche JuanJesus e Marcano, che pesano tanto a livello di ingaggio per quel che rendono. E attenzione anche a Karsdorp e, ovviamente, a Manolas. Anche se qui sono discorsi del tutto diversi…

(Gazzetta dello Sport)



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