Rassegna stampa
Mourinho e la forza dell’amore. L’ultima biografia è Special

ULTIME NOTIZIE AS ROMA MOURINHO – Circolano decine di biografie su José Mourinho, la maggior parte vergate da chi non l’ha mai incontrato in vita sua, tra saccheggi di aneddoti di terza mano e invenzioni o suggestioni varie. Invece Mourinho di Robert Beasley, che esce in Italia il 21 settembre (è la traduzione di Up close and personal uscito nel 2016 e ora rinfrescato con gli ultimi anni al Manutd e al Tottenham, edizioni Bur), è assai attendibile perché l’autore, ex reporter del Sun nonché tifoso del Chelsea, è un ottimo amico di José fin dal suo arrivo in Inghilterra, scrive Il Messaggero.
Così il libro è un racconto dettagliato del percorso di Mourinho dal 2004 fino a pochi mesi fa (ma non c’è traccia dei due anni all’Inter), con una miriade di aneddoti, dalle indiscutibili imprese sportive, fin dal primo campionato vinto al Chelsea con 95 punti e 15 gol incassati (e la prima persona a cui telefona, ancora in campo, è sua moglie Tami), alle notizie da prima pagina che regala all’amico giornalista ma a cui un giorno darà pure una storta leggendaria (nel 2013 gli garantisce che Guardiola allenerà il City, invece Pep firma per il Bayern) e le grandi polemiche, anche in Spagna, dove non lo amano ma lui rivendica di aver guidato nel 2012 “il miglior Real Madrid della storia”.
Mourinho che liquida le malignità sul suo conto perché “l’invidia è l’omaggio più alto tributato dalle ombre a un uomo“, che odia Arsène Wenger al punto da sperare di incontrarlo dove non li vede nessuno per picchiarlo, ma al tempo stesso fa beneficenza segreta, partecipa al programma Onu per la fame nel mondo e fa viaggi in Africa e, in privato, è un uomo “generoso, coinvolgente, accessibile, cordiale, spiritoso, con il dono di farti sentire speciale”. Perché il vero José sta proprio nella sua ambivalenza. In campo, condottiero di uomini, per il resto è casa e affetti.
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Ancelotti: “Questa Roma può farcela”

AS ROMA NEWS EUROPA LEAGUE ANCELOTTI – L’anno d’oro per Roma: il 1983. Quando sia la squadra di Liedholm che il Banco di Roma, di basket, hanno conquistato lo scudetto. Un anno d’oro ricordato al Teatro Brancaccio, in un evento voluto e presentato dal giornalista Stefano Boldrini insieme ai colleghi Cristina Fantoni e Piero Torri, scrive Il Messaggero.
C’era anche Carlo Ancelotti, tecnico del Real Madrid, che insieme a Bruno Conti è stato il più acclamato dalla platea e che nello scorso weekend il Siviglia lo ha battuto in campionato. Di particolari consigli da parte di “Tortello” – così lo chiamava e lo chiama ancora Bruno Conti – non ne sono arrivati.
Ma le sue parole danno speranza: «Negli ultimi due mesi hanno fatto bene, da quando hanno cambiato allenatore. Prima era lì per lì per non retrocedere, però con Mendilibar hanno cambiato passo. Sono organizzati. Ma la Roma se la può giocare. Ha l’opportunità di giocarsi la partita e di vincerla. In panchina, poi, ha un allenatore esperto che sa come si giocano le finali. E se le giocherà. Speriamo che la Roma vinca».
Carlo ha anche ripercorso quegli anni, i suoi, nella Capitale: «Vincere a Roma a 23 anni e dopo 40 anni che la Roma non vinceva è stato qualcosa di speciale. La Roma ci deve riprovare. Io ci riprovo sì ma non ancora per molto» ha sottolineato. Emozioni anche per le parole di Conti, che ha ricordato Di Bartolomei: «Gli devo tutto, è stato il mio capitano. Mi ha accolto appena sono arrivato a Roma».
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Roma, Bove sogna il bis da protagonista

AS ROMA NEWS EUROPA LEAGUE BOVE – Sogna il bis. Perché Bove era presente anche lo scorso anno a Tirana. In panchina, e con alle spalle nella competizione appena 57 minuti più i pochi secondi strappati nel finale contro il Vitesse. Ma c’era. Ed è presente ancor di più quest’anno, scrive Il Messaggero.
Il «cane malato», come lo ha soprannominato José, è ora entrato nelle rotazioni. Anzi di più: perché se la Roma è a Budapest lo deve proprio a Edo dell’Appio Latino. Che ora, in silenzio, aspetta di nuovo il suo momento: «Mi aspetto una finale all’altezza perché durante l’anno abbiamo meritato di essere lì, quindi siamo molto contenti. Anche loro lo meritano, pur arrivando dalla Champions. Per questo siamo molto contenti e lo siamo anche per i tifosi. Come sarebbe vincere? Bellissimo, come sarebbe bellissimo vincere qualsiasi finale. Una finale è una partita diversa da tutte le altre».
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Siviglia, Mendilibar studia la difesa anti-Roma. Telles favorito per sostituire Acuna

AS ROMA NEWS EUROPA LEAGUE SIVIGLIA – Un animale da coppa, attardato in Liga ma pronto a scatenarsi all’inno dell’Europa League, scrive Il Messaggero. Il Siviglia punta il quinto trofeo negli ultimi 10 anni, il settimo della storia del club.
Contro la Roma mancherà il terzino sinistro campione del mondo Marcos Acuña, in tribuna alla Puskas Arena insieme a Pape Gueye e Tecatito Corona, fuori lista. Dovrebbe giocare Telles a sinistra ma Mendilibar non ha ancora sciolto le riserve. Mourinho dovrà fare particolare attenzione a Suso e Lamela, entrambi a segno dalla panchina contro la Juventus.
I leader d’esperienza sono l’ex Barcellona Ivan Rakitic e l’esterno Jesus Navas. Mendilibar ha ritrovato equilibrio e continuità di risultati, trascinando la squadra dalle soglie della zona retrocessione fino all’11esimo posto.
L’allenatore ha convocato tutta la rosa per la trasferta che vale una stagione. Probabile 4-2-3-1 con Bono in porta, Navas, Badé, Gudelj, e Telles in difesa. A centrocampo Fernando e Rakitic, sulla trequarti Ocampos, Torres e Lamela (in ballottaggio con Gil) con En-Nesyri davanti.
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