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Rassegna stampa

La Roma sotto processo: coperta corte, umore nero e la sindrome da trasferta

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Sei vittorie su sei all’Olimpico e un rendimento in trasferta che non porterebbe nemmeno in Europa League: due belle vittorie (Napoli e Sassuolo) non limitano i danni di due pareggi dove le altre big vincono (Cagliari e Empoli) e soprattutto tre sconfitte (Fiorentina, Torino e Atalanta). Nelle prime 13 giornate del campionato scorso Garcia aveva ottenuto un punto in più di Spalletti: 27 a 26. Più che i risultati preoccupano la «coperta corta», la mancanza di continuità e il peggioramento dei rapporti interni, conseguenza della frustrazione per i risultati che non arrivano come si vorrebbe.

Nainggolan ha smentito sui social la tensione con Domenichini al momento del cambio, anche se le immagini parlano chiaro. Ma è illogico far passare Trigoria come il Mulino Bianco. Manolas, ad esempio, non può essere contento di guadagnare meno di Juan Jesus. I tre cambi di Bergamo sono stati pessimi, ma è sconvolgente che l’Atalanta abbia più panchina della Roma. Una panchina dove siedono fissi Alisson (8,3 milioni), Gerson (18,9) e Iturbe (26,1). Un totale di 53,3 milioni per un utilizzo totale in campionato di 57 minuti. Fa quasi un milione ogni 60 secondi. La Roma dovrà intervenire sul mercato di gennaio, anche se l’ex d.s. Sabatini e i dirigenti non volevano e non vogliono sentir parlare di «coperta corta». Ragion di stato. Quella che ha costretto Spalletti a dire che Paredes è più forte di Pjanic, anche se il tecnico avrebbe voluto Diawara, a costo di vendere l’argentino.

(Corriere della Sera)



FOTO: Credit by Depositphotos.com

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