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Abraham si conferma: “Sto bene alla Roma”

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AS ROMA NEWS EUROPA LEAGUE ABRAHAM – Ha sgobbato e sudato come al solito, correndo su e giù senza risparmiarsi, ma si presenta alle domande dei cronisti che lo attendono con un sorriso smagliante, scrive il Corriere dello Sport. Tammy Abraham è di buon umore, scruta il sole, sente l’odore della gloria: «Possiamo fare la storia. Se la Roma riuscisse a vincere la seconda finale in due anni sarebbe un risultato meraviglioso e noi siamo qui, tutti uniti, per raggiungerlo».

Il futuro è un territorio non esplorabile a pochi giorni dalla finale con il Siviglia. Le voci di mercato lo danno lontano dalla Roma. Ma a vederlo così, a due metri, divisi solo da una transenna, non sembra il professionista che freme per mettersi sul mercato: «Quando lasciai l’Inghilterra due anni fa pensai che fosse giusto migliorare come essere umano, oltre che spiegare le ali come calciatore. Beh, non mi sono mai pentito di quella scelta. Io qui sto bene, sono felice, sono solo concentrato sulla Roma. Al cento per cento. Il resto è nelle mani di Dio, sono abituato alle voci di mercato. Di sicuro quando andrò via di qua, magari per tornare a casa, mi sentirò orgoglioso di aver trascorso qualche anno della mia vita in un posto così: grande club, città meravigliosa, cibo incantevole, meteo eccezionale. Cosa volere di più?». Ieri pomeriggio infatti è andato con la compagna Leah e con il figlio a spasso per la città. 

Interessante è anche la disamina tecnico-tattica su una stagione che è stata certamente meno positiva rispetto alla precedente: «Ogni anno è differente dall’altro. Cambiano i compagni, cambiano le squadre. Con Mourinho, che è un super coach, abbiamo adottato uno stile di gioco difensivo. Per un attaccante (lo dice sorridendo, ndr) è fastidioso trovarsi in situazioni del genere, in cui non arrivano tante palle-gol, ma la cosa importante è l’obiettivo della squadra. Posso segnare anche poco, posso anche fare il difensore centrale, se il risultato è vincere la finale di Budapest».

Ovviamente, per il discorso appena affrontato, Abraham è il primo ad augurare una rapida guarigione a Paulo Dybala, dispensatore di palloni semplici da piazzare nelle porte avversarie: «Purtroppo negli ultimi tempi ha avuto qualche problema ma giocare con lui è un vero piacere. Spero che torni perché la sua mancanza si sente».

Magari farà una sorpresa mercoledì, regalando alla Roma un altro trofeo: «Sarebbe un sogno. Nessuno avrebbe mai immaginato che potessimo raggiungere due finali consecutive. Ora non vogliamo accontentarci, vogliamo fare la storia. E continuare anche nei prossimi anni».

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Ancelotti: “Questa Roma può farcela”

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AS ROMA NEWS EUROPA LEAGUE ANCELOTTI – L’anno d’oro per Roma: il 1983. Quando sia la squadra di Liedholm che il Banco di Roma, di basket, hanno conquistato lo scudetto. Un anno d’oro ricordato al Teatro Brancaccio, in un evento voluto e presentato dal giornalista Stefano Boldrini insieme ai colleghi Cristina Fantoni e Piero Torri, scrive Il Messaggero.

C’era anche Carlo Ancelotti, tecnico del Real Madrid, che insieme a Bruno Conti è stato il più acclamato dalla platea e che nello scorso weekend il Siviglia lo ha battuto in campionato. Di particolari consigli da parte di “Tortello” – così lo chiamava e lo chiama ancora Bruno Conti – non ne sono arrivati.

Ma le sue parole danno speranza: «Negli ultimi due mesi hanno fatto bene, da quando hanno cambiato allenatore. Prima era lì per lì per non retrocedere, però con Mendilibar hanno cambiato passo. Sono organizzati. Ma la Roma se la può giocare. Ha l’opportunità di giocarsi la partita e di vincerla. In panchina, poi, ha un allenatore esperto che sa come si giocano le finali. E se le giocherà. Speriamo che la Roma vinca».

Carlo ha anche ripercorso quegli anni, i suoi, nella Capitale: «Vincere a Roma a 23 anni e dopo 40 anni che la Roma non vinceva è stato qualcosa di speciale. La Roma ci deve riprovare. Io ci riprovo sì ma non ancora per molto» ha sottolineato. Emozioni anche per le parole di Conti, che ha ricordato Di Bartolomei: «Gli devo tutto, è stato il mio capitano. Mi ha accolto appena sono arrivato a Roma».

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Roma, Bove sogna il bis da protagonista

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AS ROMA NEWS EUROPA LEAGUE BOVE – Sogna il bis. Perché Bove era presente anche lo scorso anno a Tirana. In panchina, e con alle spalle nella competizione appena 57 minuti più i pochi secondi strappati nel finale contro il Vitesse. Ma c’era. Ed è presente ancor di più quest’anno, scrive Il Messaggero.

Il «cane malato», come lo ha soprannominato José, è ora entrato nelle rotazioni. Anzi di più: perché se la Roma è a Budapest lo deve proprio a Edo dell’Appio Latino. Che ora, in silenzio, aspetta di nuovo il suo momento: «Mi aspetto una finale all’altezza perché durante l’anno abbiamo meritato di essere lì, quindi siamo molto contenti. Anche loro lo meritano, pur arrivando dalla Champions. Per questo siamo molto contenti e lo siamo anche per i tifosi. Come sarebbe vincere? Bellissimo, come sarebbe bellissimo vincere qualsiasi finale. Una finale è una partita diversa da tutte le altre».

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Siviglia, Mendilibar studia la difesa anti-Roma. Telles favorito per sostituire Acuna

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AS ROMA NEWS EUROPA LEAGUE SIVIGLIA – Un animale da coppa, attardato in Liga ma pronto a scatenarsi all’inno dell’Europa League, scrive Il Messaggero. Il Siviglia punta il quinto trofeo negli ultimi 10 anni, il settimo della storia del club.

Contro la Roma mancherà il terzino sinistro campione del mondo Marcos Acuña, in tribuna alla Puskas Arena insieme a Pape Gueye e Tecatito Corona, fuori lista. Dovrebbe giocare Telles a sinistra ma Mendilibar non ha ancora sciolto le riserve. Mourinho dovrà fare particolare attenzione a Suso e Lamela, entrambi a segno dalla panchina contro la Juventus.

I leader d’esperienza sono l’ex Barcellona Ivan Rakitic e l’esterno Jesus Navas. Mendilibar ha ritrovato equilibrio e continuità di risultati, trascinando la squadra dalle soglie della zona retrocessione fino all’11esimo posto.

L’allenatore ha convocato tutta la rosa per la trasferta che vale una stagione. Probabile 4-2-3-1 con Bono in porta, Navas, Badé, Gudelj, e Telles in difesa. A centrocampo Fernando e Rakitic, sulla trequarti Ocampos, Torres e Lamela (in ballottaggio con Gil) con En-Nesyri davanti.

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