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Roma, Pisilli talento Nazionale

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AS ROMA NEWS PISILLI – Per capire meglio chi è Niccolò Pisilli, c’è un aneddoto da raccontare. Uscito dallo stadio domenica, il papà, Francesco, gli va incontro. Lo abbraccia e gli dice: «Ma che gol hai fatto?». Niccolò sorride e replica: «Eh pà, potevo però segnare prima», scrive Il Messaggero.

In queste parole c’è tutto Niccolò. Venti anni, nato e cresciuto a Casal Palocco, è il volto nuovo della Roma. Ragazzo semplice, pragmatico, che rincorre i sogni di un ventenne pur rimanendo con i piedi ben saldi a terra. Iscritto all’Università nella facoltà di Scienze della Comunicazione, il papà è un dirigente di banca con passato da buon tennista classificato mentre mamma Valentina è psicoterapeuta.

I due si sono separati anni fa ma sono rimasti in buoni rapporti e adesso grazie alle famiglie allargate, oltre a lui e al fratello maggiore Mattia (laureatosi da poco in economia) nati dal primo matrimonio, ci sono i piccoli Bianca, Luna e Tommaso con i quali condividere la gioia del primo gol in serie A. E non solo.

Perché ieri il ct Spalletti – presente all’Istituto Penale Minorile di Nisida per il Progetto Luce – ha annunciato come Niccolò farà parte dei pre-convocati per le gare della Nazionale contro Belgio e Israele (gara sub-judice: il 3 ottobre la Fifa si esprimerà sull’eventuale allontanamento delle squadre e nazionali israeliane dalle competizioni europee): «I giovani possono avere un futuro importante, Pisilli e Maldini sono tra i pre-convocati e ci fa piacere che ci siano forze nuove che possano ambire a dare un contributo e una mano alle difficoltà che avremo per mettere a posto le cose dopo l’Europeo».

Un altro step, l’ennesimo. Con il sogno nascosto di ripercorrere, dopo esser stato scovato tanti anni fa da Bruno Conti, le carriere di tanti ragazzini nati e cresciuti a Trigoria (Aquilani, De Rossi, Totti, Florenzi, Pellegrini).

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Una scalata iniziata con Mourinho che prima se lo portò in ritiro in Algarve e poi venne ripagato da un gol in Europa allo Sheriff capace di far commuovere lo Special One: «Ho fatto esordire tanti giocatori anche in altre squadre, ma i ragazzi di qui sono cresciuti a Roma e venivano allo stadio con il papà e con il nonno. Vivono con grande emozione. Al gol del bambino sono scappato per non piangere. Lui non vuole fare soldi, vuole giocare nella Roma».

Niccolò è sempre uno che ha bruciato le tappe. Campione d’Europa con l’Under 19, nemmeno il tempo di approdare in Under 21 che ora è già pronto al salto nella Nazionale maggiore. La fortuna è che non è un ragazzo che si monta la testa. In campo e fuori. Volete sapere come ha festeggiato domenica? A casa, con i parenti. A Hermoso è bastato poco per inquadrarlo: «Quando ha la palla tra i piedi non gli scotta».

De Rossi invece lo aveva capito al primo allenamento: «Non lo conoscevo bene, giocatore forte, non credevo avesse tutta questa qualità. Molto giovane, un bambino praticamente, ma è davvero forte». E così, ha deciso di farlo debuttare a Torino, contro la Juventus. Un attestato di stima che seguiva il no in estate a Monza, Venezia e Lecce più quello, a mercato chiuso, al Lask Linz che gli avrebbe garantito spazio sia in campionato che in Conference. Mou e DDR: chissà se un giorno Niccolò non possa ricordarli come Mazzone e Boskov per Totti. Il primo lo lancia, il secondo lo plasma e promuove. Peccato che Daniele abbia avuto poco tempo.

Ora se lo gode Juric. Ma soprattutto se lo gode la Roma che quando avrà sistemato la situazione dirigenziale lo chiamerà per il rinnovo. Il contratto scade nel 2026 e Pisilli ha ancora l’accordo che viene fatto sottoscrivere ai Primavera. Nel post-gara del match contro il Venezia, Niccolò ha incontrato l’atleta paralimpico Daniele Cassioli, non vedente e campione di sci nautico. Prima l’emozionante abbraccio, poi la battuta: «Mi hai fatto tornare la vista».

In queste ore ha ricevuto tanti attestati di stima che per riservatezza non ha voluto confermare. Ma non si va molto lontano con la fantasia ad immaginare che sia Mourinho che De Rossi si siano congratulati con lui. Del resto Niccolò sa di avere delle caratteristiche che in questa squadra mancano. Anche con Juric, alla Roma servono incursori, giocatori che attacchino lo spazio dietro la linea avversaria. E lui sembra l’uomo giusto al posto giusto. Sì, perché il bambino s’è fatto ormai grande.

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FOTO: Credits by Shutterstock.com

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