Josè Mourinho

AS ROMA NEWS MOURINHOMourinho is back, José è tornato. È il segnale di ripartenza tanto atteso che anticipa l’inizio del raduno, fissato per domani a Trigoria, e il ritiro in Portogallo che prenderà il via il 12 luglio. Come riferisce Il Messaggero, il rientro dello Special in città è come la fine dell’estate per gli studenti: si torna a fare sul serio. Fine dei giochi, delle polemiche, dei messaggi sibillini sui social, delle mancate risposte agli auguri, delle scelte cromatiche volutamente tendenti al bianco e al nero. Si torna a fare sul serio. Anche se per le parole, bisognerà (forse) attendere: “Parliamo il 13 agosto”, la provocazione di Mou. Già diramata la lista dei convocati. La sorpresa è Kluivert, le conferme negative Diawara e Villar, che si rivedranno intorno al 15 quando inizieranno ad allenarsi con gli esuberi mentre la Roma sarà già da tre giorni ad Albufeira.

È la seconda stagione dello Special. Dando fede al “Veni, Vedi, Vici”, ha già lasciato il segno nel suo primo anno in giallorosso. Ma storicamente è nel secondo che il tecnico dà il meglio di se stesso. Il curriculum parla chiaro: tolte le due esperienze allo United (dove comunque è arrivato secondo dopo 4 anni di delusioni e ha raggiunto la finale di Fa Cup) e al Tottenham dove viene esonerato in anticipo (con una finale di Carabao Cup da disputare), alla seconda stagione non sbaglia mai.

I numeri lo confermano. Bisogna tornare indietro nel 2001: José allena il Porto. Dopo un terzo posto, Mou vince il titolo con 86 punti (+11 sul Benfica), facendo indigestione di coppe: vince quella nazionale, la Supercoppa lusitana e la Coppa Uefa che verrà poi sostituita al terzo anno addirittura con la Champions.

Conclusa l’esperienza in patria, Mourinho sbarca in Inghilterra. Al Chelsea, dal 2004 al 2007, porta nella bacheca dello Stamford Bridge due Premier League (2005 e 2006), due Coppe di Lega 2005 e 2007), una Coppa d’Inghilterra (2007) e una Community Shield (2005). Ancora una volta però si ripete l’incantesimo del secondo anno: perché vincere una Premier è qualcosa di fantastico. Bissare il successo l’anno dopo è semplicemente straordinario. Ma non si è Special a caso.

E una volta approdato all’Inter la seconda stagione in nerazzurro è la migliore della carriera: si aggiudica il Triplete con scudetto, coppa Italia e Champions, superando nella finale di Madrid il Bayern Monaco. Anche in Spagna la stessa storia. Dopo una prima parentesi comunque positiva terminata con la vittoria della Coppa del Re, Mou continua la tradizione e vince il titolo al secondo tentativo, battendo anche i record di punti e di gol realizzati detenuti dal Barcellona. Sempre nella stessa stagione successo anche nella Supercoppa nazionale.

Richiamato da Abramovich ad allenare i Blues, Mou dopo la solita prima annata di studio, si conferma Special e vince Premier League e Coppa di Lega. Ora tocca alla Roma. José ha già lasciato il segno. Ma non vuole fermarsi. Ha fatto la storia “ma possiamo darle seguito”. È convinto di farcela. Per riuscirci ha però bisogno di un mercato diverso. La palla passa ai Friedkin.

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