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Roma, come cambia l’attacco con Gasperini: il “caso Soulé” tra 3-4-2-1 e sogno 3-4-3

AS ROMA NEWS SOULE GASPERINI – Quando Gian Piero Gasperini ha definito la Roma «una sfida» nella sua prima intervista al canale del club, molti hanno pensato soprattutto alla difesa o al centrocampo. In realtà il rebus più intrigante riguarda l’attacco, e in particolare Matías Soulé, esploso nel girone di ritorno (15 presenze da titolare, 4 gol e 5 assist) ma ora chiamato a reinventarsi in un sistema tattico che non concede zone franche, riporta Il Messaggero.
Da esterno “atipico” con Ranieri a tassello da ricollocare
Il salto di qualità dell’argentino è coinciso con l’infortunio di Dybala: Ranieri lo ha trasformato in esterno di fascia destra nel 3-5-2, chiedendogli sacrificio in copertura e libertà d’invenzione palla al piede. Soulé ha risposto con corsa e concretezza, guadagnandosi la stima dei tifosi. Ma Gasperini non utilizza ali tradizionali: negli ultimi anni ha privilegiato il 3-4-2-1, con due “sottopunte” alle spalle del centravanti e quinti di centrocampo che corrono a ritmo forsennato.
Le perplessità degli addetti ai lavori
«Non so quanto possa migliorare fisicamente: Gasperini pretende esterni che vadano a tremila», ha dichiarato Angelo Di Livio a Rete Sport. Scetticismo condiviso da chi ricorda la prima parte di stagione, quando Ivan Juric – considerato il più convinto “discepolo” del Gasp – vedeva Soulé soprattutto da trequartista e non in fascia. Il piemontese è un tecnico che apprezza la qualità, ma solo se accompagnata da doti atletiche fuori media.
Le ipotesi sul tavolo
- Trequartista accentrato
Soulé partirebbe tra le linee per poi convergere sul sinistro. Per reggere l’urto della Serie A servirebbero però più gamba nei ripiegamenti e coordinazione con Dybala: difficile immaginare entrambi dietro la punta senza compromettere le transizioni difensive. - Ala nel 3-4-3 “old style”
Non va escluso che Gasperini rispolveri il modulo utilizzato a Genova nei primi anni di carriera. In un tridente puro, l’argentino avrebbe licenza di puntare l’uomo, accentrarsi e lasciare la corsia a un quinto più difensivo. È la soluzione che esalta maggiormente le sue caratteristiche. - Rotazione continua
Gasp ha spesso adattato schemi ai giocatori a disposizione: Soulé potrebbe alternarsi tra esterno offensivo e seconda punta, evitando sovrapposizioni tattiche con Dybala grazie a un turn-over ragionato.
Fattore fisico e margine di crescita
Il vero nodo resta l’intensità. Gasperini misura i progressi con GPS e sessioni specifiche: chi non tiene il ritmo finisce ai margini, chi regge si esalta. Soulé ha mostrato spirito di sacrificio, ma dovrà alzare i giri del motore per convincere il nuovo allenatore che qualità e muscoli possono convivere.
Il ritiro cruciale e la sfida alla fantasia
Dal 1° luglio a Trigoria, passando per la tournée di metà agosto in Inghilterra, Gasperini testerà moduli e coppie d’attacco. Non è escluso un esperimento con il 3-4-3, specie se il mercato porterà una prima punta “alla Zapata”. In quel contesto, Soulé potrebbe ritagliarsi il ruolo di ala creativa con compiti difensivi limitati alle prime pressioni.
Per ora restano domande più che risposte, ma la sfida affascina: da un lato, un tecnico noto per trasformare i calciatori in versioni potenziate di sé stessi; dall’altro, una Roma talentuosa ma ancora da plasmare. Se l’argentino saprà fondere estro e atletismo, l’Olimpico potrebbe scoprire un nuovo leader offensivo. In caso contrario, il rischio di finire ai margini è reale: con Gasperini non esistono vie di mezzo.
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