Edoardo Bove verso il ritorno in campo: superati i test medici dopo l’arresto cardiaco

AS ROMA NEWS BOVE TEST MEDICI – Edoardo Bove è pronto a riscrivere la sua storia. Dopo mesi di paure e speranze, il centrocampista romano rivede finalmente la luce e soprattutto il campo, da protagonista e non più dalla panchina. I test clinici svolti negli ultimi giorni hanno dato esito negativo – in questo caso una bellissima notizia – e aprono la strada a un ritorno all’attività agonistica che sembrava compromesso. Rimane da superare un ultimo test di abilitazione, ma tutto lascia presagire che si tratti di una formalità. Un traguardo toccante per un ragazzo di 23 anni che ha lottato in silenzio per non rinunciare al suo sogno più grande, riporta Francesco Balzani su La Gazzetta dello Sport.

Il malore a Firenze e l’incubo cardiaco

Era il 14’ di Fiorentina-Inter, in una serata che avrebbe potuto segnare tragicamente la vita del giovane giallorosso. Un malore improvviso, l’intervento immediato dei sanitari, la corsa in ospedale: la diagnosi fu impietosa, arresto cardiaco. Bove fu poi sottoposto all’impianto di un defibrillatore cardiaco sottocutaneo presso l’ospedale Careggi di Firenze. Una misura salvavita, ma che ha messo in discussione la sua carriera.

Nonostante l’accaduto, Edoardo non ha mai lasciato la sua squadra. Da allora ha seguito la Fiorentina in panchina grazie a una deroga speciale, accolto con affetto ovunque, in particolare all’Olimpico, dove i tifosi della Roma lo hanno omaggiato con applausi e commozione. In quell’occasione, Bove si è lasciato andare alle lacrime: non per l’emozione, ma per la paura di non poter più ricambiare sul campo tutto quell’amore.

Ritorno a Roma e un futuro tutto da scrivere

Il 1° luglio, come da contratto, tornerà alla Roma, poiché con la Fiorentina non si sono verificate le condizioni per il riscatto. Ora la palla passa a lui. Il destino di Bove è aperto a tre possibilità: rimanere nella Capitale, tornare a Firenze in prestito o valutare un’esperienza all’estero. Ed è proprio oltreconfine che si apre concretamente la prospettiva di rivederlo giocare subito.

In Italia, infatti, le normative sanitarie attuali non consentono ai calciatori con defibrillatori impiantati di scendere in campo. Diversa la situazione in Paesi come l’Inghilterra, dove Christian Eriksen, con un caso clinico simile, è tornato a essere protagonista. Non è un caso che il ministro per lo Sport Andrea Abodi abbia avviato un confronto con Maurizio Casasco, presidente della Federazione Medico Sportiva Italiana, per valutare una modifica del regolamento. L’obiettivo è permettere ai calciatori in condizioni di salute idonee di assumersi la responsabilità del rientro in campo, come già avviene in Premier League.

Un simbolo di forza e resilienza

Bove ha già dimostrato, con discrezione e tenacia, di essere più forte delle difficoltà. In questi mesi ha rifiutato con garbo le proposte di un possibile ruolo da dirigente o collaboratore tecnico: la sua risposta è sempre stata una sola, tornare a giocare. E ora è davvero a un passo dal riuscirci. La sua battaglia, condotta lontano dai riflettori, potrebbe aprire la strada a una nuova consapevolezza anche per tutto lo sport italiano. Perché a 23 anni non ci si arrende, soprattutto quando si ha ancora tanto da dare.

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