Rassegna stampa
Roma, missione Ghisolfi: quante cessioni
CALCIOMERCATO AS ROMA KARSDORP – Esiste una lista di calciatori della Roma di cui privarsi. Lo ha lasciato intendere Daniele De Rossi, ma non ha potuto renderla pubblica per non complicare il lavoro del ds Florent Ghisolfi. E soprattutto per una questione di rapporti. Non si tratta dei giocatori che andranno via perché a fine contratto o a fine prestito, ma di quelli che resteranno perché ancora il contratto lo hanno o di quelli che ritorneranno da altri in club a cui erano stati “regalati” per 6 o 12 mesi, scrive Il Messaggero.
E sono proprio loro che potenzialmente possono bloccare il mercato in entrata, sia perché hanno stipendi alti, sia perché la loro presenza potrebbe ingolfare la squadra. Insomma, prima di cominciare a coltivare i talenti del futuro ci sono da tagliare alcuni rami (quasi) secchi. Partendo dalla difesa, non ha entusiasmato il rendimento di Karsdorp. L’errore nella gara d’andata contro il Bayer Leverkusen è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Mourinho lo aveva anche riabilitato dopo avergli dato del traditore un anno e mezzo fa. De Rossi gli ha rinnovato la fiducia pur conoscendo i suoi limiti tecnici, ma lui non ha saputo sfruttarla. Dopo quello svarione è finito in panchina e non si è più alzato (neppure a Perth). Ha ancora un anno di contratto e piazzarlo a titolo definitivo potrebbe essere un’impresa, considerando i 2,2 milioni l’anno di ingaggio.
Restando in difesa, Smalling potrebbe essere (o diventare) un indesiderato d’eccezione. Chris ha indossato la fascia di capitano in Australia nell’amichevole contro il Milan, dopo che per sei mesi è rimasto in infermeria per un infortunio che solitamente si risolve in 60 giorni. Poi, quando c’è stato l’avvicendamento in panchina, ha sciolto il silenzio, spiegato cosa fosse successo e nel giro di quattro partite è tornato in campo. In realtà ci è rimasto molto poco perché tra l’infortunio alla caviglia e quello all’inguine, nel secondo blocco di stagione ha giocato titolare solo quattro volte. Probabilmente agli occhi di De Rossi non è un vero e proprio indesiderato, ma di certo non sarà quel calciatore che potrà garantire oltre 40 partite da titolare. Il contratto gli scadrà il prossimo anno (era stato rinnovato nel 2023) e pesa molto, perché guadagna 3,5 milioni. Troppi per il club.
Chiuso il capitolo difesa, si apre quello del centrocampo dove l’indesiderato su tutti è Aouar. O comunque è quello sul quale fare una profonda riflessione: meglio provare a piazzarlo in Francia, oppure, rivitalizzarlo e venderlo il prossimo anno? De Rossi ha parlato anche di calciatori da rilanciare, uomini su cui lavorare per assicurargli un futuro nella Roma. L’algerino potrebbe essere uno di questi. Arrivato lo scorso anno a parametro zero dall’Olimpique Lione, prima con Mourinho e poi con De Rossi non è mai riuscito ad essere davvero utile alla causa.
Più complicata la situazione di Bove, è un prospetto, nato e cresciuto nella Roma, ma vuole giocare con più continuità. Lui vuole restare. Daniele, anche quando i tre titolari arrancavano, non sempre però gli ha regalato spazio. E poi c’è il club che ha bisogno di valorizzarlo. O in campo, o sul mercato. In attacco non troverà spazio Zalewski, il polacco è pronto a salutare e sta solo aspettando di trovare una squadra che creda il lui. Così come Abraham che vorrebbe tornare in Premier, ma al momento acquirenti che fanno sul serio non ce ne sono. Non è un indesiderato, ma ci sono perplessità che riesca a segnare 20/25 gol a stagione come nel suo primo anno a Roma. Infine, ci sono tutti i giocatori che rientreranno dai prestiti. L’unico che ha qualche speranza di restare è Kumbulla, gli altri (Solbakken, Shomurodov, Belotti e Darboe) non dovranno disfare nemmeno le valigie.
FOTO: Credits by Shutterstock.com
© RIPRODUZIONE RISERVATA