Edin Dzeko

(Il Messaggero – U. Trani) Stanco, ma ancora decisivo. A Dzeko, nel lunch match del Dall’Ara, basta mezz’ora per essere protagonista. Il 14° gol in campionato (18° stagionale) vale per il pari della Roma (seconda rimonta su 10 tentativi) e per il suo nuovo record: è il 51° in serie A, con il City, in Premier, si fermò a 50. Ma Edin scuote la testa, perché la rete segnata a Santurro, la quarta delle ultime cinque firmata fuori casa, non è sufficiente a renderlo felice. «Personalmente vivo un bel momento. Ma questi sono due punti persi e basta». Nel senso che c’è poco da aggiungere. «La nostra prestazione è difficile da spiegare, sicuramente nel primo tempo siamo stati troppo lenti con la palla, senza movimento, pur avendo qualche occasione importante. Loro hanno tirato una volta in porta e hanno fatto gol». Nessuna scusa, insomma. Nemmeno la sfida di mercoledì al Camp Nou può giustificare la prestazione contro il Bologna. «Forse abbiamo pensato un po’ alla Champions. Ora si può credere questo. Ma se avessimo vinto, sono sicuro che nessuno avrebbe detto nulla. Perché abbiamo avuto a chance per fare anche il secondo gol. Ci abbiamo provato fino all’ultimo secondo. E se avessimo fatto gol già nel primo tempo credo che sarebbe finita tre a zero. Ogni punto diventa comunque importante. Così ci teniamo stretto anche questo e andiamo avanti: potevamo anche perdere perché loro erano tutti dietro a difendere».

ESCLUSIONE COMPRENSIBILE – «Non è vero che è un rischio per la Roma quando sto fuori. Nel nostro gruppo ci sono altri calciatori forti che possono giocare. Patrik non ha fatto gol ma deve anche avere spazio per crescere». Dzeko difende Schick. E, al tempo stesso, la scelta di Di Francesco. «Ho parlato con l’allenatore negli ultimi giorni perché in nazionale ho fatto due partite quasi intere con la Bosnia ed ero un po’ stanco. Così lui ha deciso di portarmi in panchina. Adesso è facile dire che sono insostituibile… Ora è il momento di pensare al Barcellona. Dobbiamo dare tutto lì: conta insomma l’andata, perché al Camp Nou loro possono far cinque gol a qualsiasi avversaria. Io sono pronto, avendo riposato qui. Ma bisogna essere concentratissimi. E speriamo poi che Under si rimetta e che per Nainggolan non sia nulla di grave».



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