Rassegna stampa
Roma, De Rossi difende i suoi leader
AS ROMA NEWS PELLEGRINI PAREDES CRISTANTE – Il tempo delle chiacchiere e delle polemiche non è ancora finito. Totti, Zalewski e Dybala, chi più ne ha, più ne metta, scrive Il Messaggero.
Ora ci scappa anche la difesa a spada tratta del trio Paredes-Pellegrini-Cristante, finito nel mirino della critica (soprattutto social e radiofonica, più che da stadio) perché simbolo di una Roma che in campionato non va oltre il sesto posto: «Ogni tanto in questa città vengono rispettati meno di quello che dovrebbero essere. Negli ultimi sei mesi abbiamo viaggiato a due punti di media con loro tre, più Bove e Aouar. Sono calciatori importanti che ci daranno una mano».
Così, anche alla vigilia di una gara come quella di Genova, divenuta delicata dopo i 2 punti nelle prime 3 partite di campionato, De Rossi continua a vestire il ruolo di parafulmine cucitogli addosso dall’amico Francesco e a camminare da solo, senza che nessuno del club lo affianchi. Daniele prova a smarcarsi un paio di volte – «Non sono questioni di mia competenza, parlatene con la società» – sapendo bene che è un modo per ributtare la palla in una parte del campo dove non c’è nessuno.
Tacciono i Friedkin, non parlano né la Ceo Souloukou tantomeno il ds Ghisolfi, annunciato lo scorso 22 maggio e ancora, dopo la bellezza di 4 mesi, senza né volto e né voce a livello pubblico. Così tocca nuovamente a Daniele fare da scudo. Anche in questioni – leggi la decisione di mettere fuori rosa il nazionale polacco – nelle quali ammette candidamente «di essere la persona sbagliata alla quale chiedere».
E a forza di parlare, spiegare, giustificare e parare i colpi, conferma scenari che potrebbero trasformarsi a breve in un boomerang per il club: «Per Nicola è tutto legato al suo contratto in scadenza. La scelta l’ha presa la società e l’ho saputo qualche giorno fa. Io lo vedevo pronto a prendersi le sue responsabilità, l’ho fatto giocare, lo stavo considerando. Decisione definitiva? Di definitivo nel calcio non c’è niente, se troveranno un accordo per rinnovare il contratto, verrà inserito di nuovo dentro».
Lui, invece, a fatica riesce a venirne fuori. Anzi, ammette che Zalewski è fuori rosa perché non rinnova il contratto. Non si fa così attendere la (prima) risposta della Gp Soccer che nel ringraziare il Galatasaray per gli sforzi profusi e criticare parte dei media «per ricostruzioni fantasiose», rimarca in una nota all’Ansa come ritenga «assolutamente insindacabile la libertà di un calciatore di definire o meno ogni trattativa relativa alla sua attività professionale, senza condizionamenti e né, tanto meno, costrizioni (anche quella con il proprio club di appartenenza per un eventuale rinnovo)».
Inciso, quello tra parentesi, che fa intendere come probabilmente non sia finita qui. E infatti i legali del ragazzo sono pronti ad inviare una diffida alla Roma per il reintegro di Nicola in prima squadra.
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