(La Repubblica – F. Ferrazza) Le scorie della sesta sconfitta casalinga stagionale (settima con la Coppa Italia) faticano a scivolare via, insieme alla delusione di una tifoseria che comincia a mettere in discussione anche l’allenatore. Anche se a salvare il fine settimana romanista ci pensa l’ex Ljajic, che con il suo gol regala la vittoria al Torino, fermando l’Inter. E consentendo alla Roma di conservare il terzo posto. Il ko contro la Fiorentina (0-2) non è certo il miglior intermezzo tra la valanga di gol presa a Barcellona e il ritorno in programma domani contro gli spagnoli, che di carico sembra avere solamente lo stadio. Un Olimpico sold out, di quelli da ricordare, mentre sul campo le speranze di rimonta sono legate a miracoli calcistici di quelli che capitano una volta su un milione.

La gente romanista non fa nulla per nascondere la propria delusione, con la corsa alla Champions che si è improvvisamente complicata e con Di Francesco finito sul banco degli imputati insieme a tutta la squadra. Il tecnico, nel dopo Fiorentina, ha chiaramente fatto capire di aver dovuto motivare giocatori che, dopo la Champions, sembravano non così concentrati. «Non si può concretizzare così poco — le parole del tecnico — è un difetto su cui dobbiamo lavorare. Si vince dalla settimana, lavorando costantemente e non in maniera alternata». E così le critiche legate alla fatica con la quale la Roma va in gol, e a un gioco che non ingrana fino in fondo, si scontrano addosso alla ferma volontà della società di continuare con Di Francesco. Il tecnico non è mai stato messo in discussione e non lo sarà, qualsiasi cosa accada in questo finale di stagione. Il mister abruzzese sta organizzando il programma estivo insieme a Monchi e con il ds guiderà una mini-rivoluzione di squadra, con l’obiettivo di avere giocatori con caratteristiche tecniche e caratteriali diverse. E poco importa che qualcuno si senta offeso dalle parole anche pubbliche di Eusebio: dall’allenatore si ripartirà e sarà la rosa a passare per una mini-rivoluzione. In tutto questo la sesta sconfitta casalinga sembra restituire una squadra con una sorta di sindrome da Olimpico, non proprio beneaugurante alla vigilia della gara di domani contro il Barcellona. Con le parole di Florenzi — ancora in attesa del rinnovo — che stonano con lo stato d’animo generale. «Crediamo nella rimonta perché il calcio è anche questo. Speriamo di fare una grande partita».

Domani sera si capirà se la stonatura è stata invece profetica. È tornato ieri a lavorare in gruppo, Under, che accelera i tempi di recupero e oggi dovrebbe essere convocato. Ancora a parte invece Perotti, mentre slitta ancora l’arrivo nella capitale di Pallotta. Forse il presidente arriverà oggi. Certo è che la Roma il prossimo anno avrà sul retro della maglia “Hyundai”, un back sponsor per tre anni, per un totale di circa 10 milioni di euro. In attesa del main sponsor davanti.

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