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Rassegna stampa

Roma, Mourinho senza riserve: la panchina è un flop

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AS ROMA NEWS MOURINHO – La panchina che non c’è. O meglio, c’è ma Mourinho non la vede. Lo stesso problema lo aveva Capello, appena arrivato alla Roma prima che Sensi gli costruisse la squadra che vinse lo scudetto, scrive il Corriere dello Sport.

In quei mesi, i primi del 2000, don Fabio disse una ruvida verità: «Volevo fare una sostituzione, ma mi sono girato verso la panchina e non c’era nessuno». In realtà qualche giocatore c’era, ma non era considerato all’altezza. Con Mourinho si sta ripetendo quella situazione. 

A Salisburgo lo Special One ha mandato in campo la stessa formazione per la terza partita consecutiva. Ma dopo una vittoria (contro l’Empoli), un pareggio (con il Lecce), è arrivata la sconfitta in Austria. Se si escludono i tredici-quattordici titolari il quadro è desolante. Mourinho fa ricorso alle seconde linee solo in caso di necessità. Oppure per far riposare qualche titolare nei minuti finali. Il contributo dei “panchinari” è ridotto ai minimi termini.

Analizziamo le seconde linee cominciando dal portiere. Svilar, arrivato dal Benfica a parametro zero (con bonus) è stato utilizzato in una sola partita ufficiale. A settembre in Bulgaria con il Ludogorets. Sconfitta per la Roma, qualche responsabilità sui gol subiti e poi solo panchina. In difesa giocano sempre i titolarissimi. Mancini, Smalling e Ibanez, riposano raramente, finora sono stato sostituiti da Kumbulla quasi solo in caso di squalifica o infortunio. L’albanese, promosso titolare per far riposare Smalling contro la Cremonese in Coppa Italia, è stato protagonista di un errore sul primo gol. È tornato in panchina. Nelle gerarchie della difesa è insidiato da Diego Llorente, arrivato a gennaio dal Leeds in prestito. Ma anche l’ultimo arrivato, non gioca mai. Esordio per un minuto contro l’Empoli, poi sparito.

Solbakken è un oggetto misterioso. Escluso dalla lista Uefa, anche per lui poche apparizioni per quattro minuti più recupero in campionato. Mourinho ha detto che ancora non è pronto per il calcio italiano, il norvegese è sembrato un pesce fuor d’acqua nonostante la buona volontà. Camara nella prima parte della stagione è entrato nei cambi del centrocampo con Cristante e Matic, poi è scomparso. Adesso, in base alle ultime scelte fatte dall’allenatore, sembra essere stato scavalcato anche da Bove e Tahirovic. Ma i giovani crescono tra alti e bassi, per esempio negli ultimi tempi si è ridotto drasticamente il minutaggio di Volpato.

Celik anche a Salisburgo ha mostrato i suoi limiti. Probabilmente quando sarà pronto il reintegrato Karsdorp troverà più spazio del turco. Belotti non è ancora lui, in Austria ha sbagliato un gol clamoroso. Spinazzola fatica a tornare quello dell’Europeo. All’inizio della stagione Mourinho gli aveva dato fiducia, nella speranza di farlo crescere. Ma ormai a sinistra è stato scavalcato da Zalewski. El Shaarawy può tornare ad essere un cambio in attacco, adesso che non ci sono più Zaniolo e Shomurodov. L’uzbeko è andato allo Spezia in prestito con semplice diritto di riscatto. Così come Viña al Bournemouth. Pagati complessivamente trenta milioni nell’estate 2022, Mourinho li ha valutati e poi li ha tenuti fuori. 

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FOTO: Credits by Shutterstock.com

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