Edin Dzeko e Aleksandar Kolavor

(La Repubblica – F. Ferrazza) Due punti persi e l’infortunio di Nainggolan. Alto il pedaggio che la Roma paga al casello di Bologna, non caricandosi per niente in vista della trasferta di Barcellona. Finisce 1-1 grazie all’ingresso di Dzeko che segna il gol del pareggio, sistemando — almeno in parte — le cose, che non si erano messe per nulla bene senza di lui in campo. «Ma è impensabile far giocare Edin tutte le partite — contrattacca Di Francesco — lo dimostrano gli infortuni di Ünder prima e ora di Nainggolan che tornavano dagli impegni con le nazionali. E comunque non date tutte le colpe a Schick, anche gli altri non si sono mossi a dovere. Ha pareggiato tutta la squadra, non solo lui. Dzeko mi ha detto che non si sentiva di giocare dal primo minuto, così come Kolarov, e Schick va tutelato anche se deve essere più cattivo. Non scordiamoci da dove arriva, a Roma spesso si distruggono i giocatori, ma noi sappiamo che ha talento e lo proteggiamo». Protegge il giovane centravanti, il tecnico giallorosso, preoccupatissimo per le condizioni di Nainggolan. Il Ninja ha chiesto il cambio per un risentimento muscolare alla coscia destra, che lo mette a rischio per la partita di Barcellona.

«Non ho sensazioni positive per come è uscito — continua Di Francesco — se molla uno come lui, vuol dire che la cosa è importante, ma un Ninja come lui potrebbe anche uscire da quella situazione». La frenata della Roma consente all’Inter di riportarsi a meno due e alla Lazio a meno tre. Con Dzeko che spiega come sia accaduto quello che un po’ tutti temevano: «Abbiamo pensato sicuramente in parte alla gara di Champions, contro una delle squadre più forti al mondo. Anche così però abbiamo avuto occasioni importanti per fare gol, ma alla fine abbiamo perso due punti». Inutili, quindi, tutti i discorsi fatti da Di Francesco per isolare i suoi dalle emozioni europee. «Comunque Schick è giovane, deve crescere e per farlo deve giocare — spiega Dzeko che sembrerebbe quindi aver chiesto di restare fuori non solo perché rientrato stanco dalla nazionale —. Patrik non ha fatto tanti gol e, quindi, non è facile per lui, ma va aspettato. Adesso speriamo che Nainggolan non sia grave». Con il fiato sospeso tutto l’ambiente Roma, perché andare a Barcellona senza il belga sarebbe un deficit piuttosto pesante, da sommare alle già proibitive condizioni con cui devono fare i conti i giallorossi. «Se ripeteremo la stessa prestazione di Bologna al Camp Nou, non sarà sufficiente. Anche se ogni partita è a sé e il Barça ci verrà a prendere alto, la dinamica sarà differente».



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