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Italia, playoff servito

(Il Messaggero – U. Trani) La Nazionale, senza giocare (di questi tempi, meglio così), si è qualificata per i playoff di metà novembre, sfruttando il ko della Bosnia contro il Belgio. Ma non è ancora ripartita verso il mondiale, essendosi fermata a Madrid, come certificato dalle prestazioni contro Israele (successo sofferto, 1 a 0, il 5 settembrea Reggio Emilia) e la Macedonia (pari vergognoso, 1 a 1, venerdì a Torino). Lo scorso 2 settembre, la notte dell’umiliazione al Bernabeu, la Spagna ha ridimensionato il piano di Ventura. Lo ha detto con sincerità capitan Buffon prima di lasciare l’Olimpico granata. Lo ha, invece, negato il ct che, barcollando da una gaffe all’altra, si è aggrappato alle assenze per giustificare l’attuale rendimento. Posizioni diverse, dunque, nello stesso spogliatoio. Ed è da lì dentro che bisogna ripartire. Dove è nata l’unità di crisi per fronteggiare la situazione allarmante dell’Italia che domani sera giocherà in Albania e il 17 ottobre a Zurigo (ad oggi è testa di serie) conoscerà la rivale negli spareggi per andare in Russia.
COMPROMESSO OBBLIGATO Il patto, per non cancellare il lavoro di 13 mesi, è stato siglato durante il chiarimento tra Ventura (in precedenza ha parlato alla squadra al completo), Buffon, Barzagli, Bonucci e Chiellini nella pancia del Grande Torino, dopo la sfida contro la Macedonia: una decina di minuti, tra ct e senatori, per andare avanti compatti. Da squadra. Concetti semplici, ma diretti. Il ko di Madrid ha lasciato il segno e i big lo hanno ricordato all’interlocutore: la figuraccia contro la Spagna non l’hanno proprio mandata giù. Perdere ci sta, ma non in quel modo. Perché la sconfitta ha colpito pure i giovani che, da quella sera, sono impauriti e confusi. L’exit strategy è la più scontata: uniti più che mai all’interno, perché il mondiale è a rischio. E’ quello che i dirigenti federali hanno chiarito sia prima del match che ieri mattina a Ventura (e al suo staff): basta con le inutili polemiche verso i media e stop ad altri esperimenti. E Tavecchio in prima persona, con due telefonate (venerdì e ieri), ha chiesto spiegazioni al ct. L’esclusione di Candreva evidenzia quanto (anche) la gara contro i macedoni sia stata preparata con approssimazione. Dal ritorno alla difesa a 3, solo per mettere a proprio agio Bonucci, con i terzini Zappacosta e Darmian sulle fasce contro una formazione che inizialmente ha schierato in attacco solo Nestorovski, fino alla scelta di 5 giocatori non titolari nei loro club: in partenza Barzagli, Zappacosta, Darmian e Gagliardini, nell’ultima mezz’ora anche Bernardeschi. E, nella fase cruciale, dentro Cristante, il 13° debuttante di questa gestione tecnica.
CONTRATTO PESANTE La Federcalcio, al momento, non pensa al cambio di ct in corsa e le chiamate del presidente a Ventura servono pure per allontanare ogni ipotesi (Di Biagio per il playoff e Ancelotti per la Russia). Tavecchio (assente a Torino e presente a Scutari) chiede la massima concentrazione per l’ultimo sforzo da compiere negli spareggi di novembre. Subito dopo, valutato il risultato (positivo o negativo che sia), prenderà di petto la questione. L’ingaggio, quasi 2 milioni all’anno (fino al 2020) condiziona la Figc. Ma il discorso di Buffon dopo il match contro la Macedonia (ieri pomeriggio al Filadelfia mezz’ora di colloquio solo tra giocatori) ha lasciato il segno. Fuori e dentro il gruppo. Il capitano ha chiamato in causa soprattutto il ct. Che, ultimamente, ha dato la priorità alle parole più che alle idee: «Se cominciamo a piangerci addosso e a credere che qualcuno remi contro, facciamo la fine di perdenti. Adesso ognuno di noi cominci a fare quello che sa fare e vedrete che le cose miglioreranno. I primi che devono far sì che le cose cambino siamo noi giocatori, soprattutto i più esperti per sgravare i più giovani. In Albania e il prossimo mese ai playoff ci si gioca veramente tanto. La sconfitta in Spagna ha minato le nostre certezze. Ci eravamo illusi. Così, contro la Macedonia, ci siamo quasi impauriti e non capisco il perché».
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Mourinho ribalta la Roma: contro la Sampdoria si torna alla difesa a quattro

AS ROMA NEWS SAMPDORIA MOURINHO – Nel giorno del ritorno in panchina José Mourinho ribalta la Roma. Per necessità, certo, viste le quattro squalifiche, ma anche per scelta. Il rilancio di Tammy Abraham per esempio risponde a una valutazione tecnica e psicologica: la Sampdoria, a sua volta depotenziata dalle assenze, può essere l’avversario giusto per restituirgli leggiadria in area di rigore. Belotti, che pure al Doria ha segnato 9 gol con la maglia del Torino, capirà e aspetterà pazientemente in panchina, scrive il Corriere dello Sport.
Ma la novità più sorprendente dovrebbe essere tattica. Per la prima volta dal 16 gennaio 2022 (Roma-Cagliari 1-0), Mourinho medita di cominciare una partita di Serie A con la difesa a quattro e non a cinque. Ha provato a lungo la variazione strategica nei giorni scorsi, dopo il rientro dei nazionali, con Zalewski e Spinazzola terzini puri ed El Shaarawy ala sinistra a migliorare le soluzioni offensive. E’ probabile che la sfrutti da subito anche in partita, rinunciando quindi al turco Celik che era pronto a scalare tra i centrali per rinforzare la cerniera.
Sarebbe una Roma molto spregiudicata, con due esterni bassi che hanno caratteristiche arrembanti e con Dybala inizialmente posizionato a destra. Tutta la qualità possibile, per non fare calcoli: dopo una serie di tre sconfitte nelle ultime quattro giornate, che hanno provocato addirittura il sorpasso provvisorio in classifica dell’Atalanta, Mourinho è disposto a rischiare qualcosa in termini di equilibrio pur di migliorare la fluidità della manovra.
Saranno dunque quattro i giocatori diversi rispetto alla formazione del derby di due settimane fa: lo spagnolo Llorente è pronto ad affiancare Smalling per la sua prima volta da titolare nel campionato italiano. Anche per lui Mourinho ha studiato l’ipotesi di difendere a quattro: nel Leeds, da dove è arrivato a gennaio, Llorente era abituato proprio a questo modulo. Inoltre le contemporanee squalifiche di Mancini, Ibañez e Kumbulla (che ha rinnovato fino al 2027), a cui si sono aggiunti i possibili adattati Karsdorp e Cristante, comportava comunque qualche aggiustamento inedito su un telaio difensivo piuttosto rodato.
Gli altri “nuovi” sono Matic, che era debilitato dall’influenza prima della sosta, più El Shaarawy e appunto Abraham, che dall’inizio ha giocato soltanto tre delle ultime otto partite tra campionato ed Europa League: l’ultima rete di Tammy risale addirittura a due mesi fa, Roma-Empoli 2-0 il 4 febbraio. Dalla sua crescita dipenderà molto del destino della Roma.
Di partenza possiamo aspettarci quindi un 4-2-3-1 che tenda tuttavia al 4-3-3, con Pellegrini nel doppio ruolo di trequartista e interno e Matic pronto a schermare la linea difensiva. In questo modo anche Wijnaldum, che ha confessato durante il ritiro della nazionale olandese di preferire il centrocampo a tre, potrebbe esaltare meglio le sue caratteristiche.
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Mourinho: “Roma sei speciale”

AS ROMA NEWS MOURINHO – Quando Mourinho parla dei tifosi della Roma trasuda amore. E se bastasse solo questo a trattenerlo, resterebbe nella Capitale a vita, scrive Il Messaggero. Ma, spiega Josè “Lo sport di alto rendimento e crudele. L’obiettivo per noi professionisti è vincere, per i proprietari l’aspetto economico“.
Durante la chiacchierata, dove sono intervenuti anche José Tolentino de Mendonça e Andrea Abodi, l’allenatore ha scelto di rispondere a domande sulla Roma e sul suo futuro. Quando un bambino si alza in piedi e lo ringrazia per tutto quello che ha fatto per i romanisti, lui non riesce a trattenersi: “Ci sono club che non hanno mai vinto, ma sono grandi dal punto di vista sociale, affettivo e nel senso di appartenenza. Lo stesso che può esserci anche in un piccolo villaggio di quarta o quinta divisione in cui i bambini prendono la maglia del club della loro squadra che perde sempre, ma è il loro club. La Roma ha questa bellezza, ed è ancora più bello perché siamo in una città dove la comunicazione locale divide o cerca di dividere. E per questo i romanisti sono ancora più speciali. Non dovete ringraziarmi, ma io ringrazio voi per quello che mi avete dato“.
Lo Special One è consapevole che la Roma per i tifosi è qualcosa di più di una squadra di calcio: “Dal punto di vista sociale la gente ha bisogno di un riferimento, che non sono io ma è il club. In questo caso il nostro club. Questa empatia, senso di appartenenza è un po’ come nelle famiglie. Se c’è qualcosa da festeggiare siamo molto felici, se c’è qualcosa per cui piangere lo facciamo insieme. La vita è più importante del calcio, le nostre famiglie sono più importanti di quella ‘calcistica’, ma la Roma in questi ultimi anni è riuscita a fare questo per la gente“.
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Roma, Smalling da record. E tratta il rinnovo

AS ROMA NEWS SMALLING RINNOVO – Volata finale della stagione, riprende il cammino della Roma in campionato con l’obiettivo di chiuderlo tra le prime quattro della classifica. L’aprile di fuoco con sette partite tra Serie A ed Europa League si apre subito con le difficoltà legate alla difesa. Senza Mancini, Ibañez, Kumbulla e Cristante, Mourinho si aggrappa alla sua unica certezza del reparto e a uno dei pilastri della squadra, scrive il Corriere dello Sport.
Tocca a Chris Smalling reggere il muro di una difesa totalmente inedita e mai immaginabile all’inizio della stagione: l’inglese con Llorente e probabilmente Celik dovrà coprire la porta di Rui Patricio nella gara di domenica contro la Sampdoria. Nell’emergenza totale Mou può quantomento dirsi fortunato di non aver perso il miglior difensore della squadra che con i blucerchiati disputerà la sua trentottesima gara stagionale sulle quarantuno totali.
Un vero e proprio record per un difensore che nelle scorse stagioni è stato costretto a continui stop per infortuni muscolari o di natura traumatica e che adesso sta vivendo la sua miglior stagione in termini di continuità da quando è alla Roma. Con la gara di domenica raggiungerà infatti il suo record di presenze totali della passata stagione. Trentotto, ma con già con 308 minuti in più. Tante gare giocate, in più contro la Sampdoria toccherà un altro traguardo personale con la centesima presenza in Serie A.
Un’altra bella soddisfazione per Smalling, un motivo in più (ma non ce ne sarebbe naturalmente bisogno) per non sfigurare in campo e vincere una partita fondamentale per continuare la corsa al quarto posto insieme alle altre pretendenti. Segnare anche il decimo gol in Serie A sarebbe poi il fiore all’occhiello di una giornata che vuole vivere da protagonista. Insomma, Chris vuole viversi il presente sebbene il futuro bussi alla porta e gli chieda risposte.
Il suo contratto è in scadenza, e in Premier ci sono già diverse squadre che lo stanno monitorando aspettando di percepire un segnale di rottura con la Roma. Che non dovrebbe esserci vista la volontà delle parti di continuare insieme, appena avranno trovato il giusto accordo economico. La trattativa è sulla base di un biennale: l’inglese vuole lo stesso ingaggio percepito attualmente, la Roma è andata al ribasso ma è pronta ad avvicinarsi ai 3,8 milioni netti a stagione, magari aggiungendo qualche bonus facile.
Un segnale di buona volontà da parte del club giallorosso che non vorrebbe togliere a Mourinho il suo miglior difensore per la prossima stagione. Al tempo stesso Smalling è confortato – così come Dybala e Matic – dalla volontà dello Special One di rimanere alla Roma, quindi convinto che la società continuerà ad avere le stesse ambizioni a prescindere da come andrà la corsa al quarto posto e il cammino in Europa League. Presente e futuro si mischieranno nelle prossime settimane, Smalling è pronto a difendere la Roma in questa stagione e a trovare un accordo per proteggerla anche negli anni a venire.
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