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Roma, in porta duello Lloris-Szczesny. Rudiger piace per la difesa. Idee Xhaka e Koopmeiners

CALCIOMERCATO AS ROMA LLORIS SZCZESNY RUDIGER – Se il g.m. Tiago Pinto è dato in Portogallo, c’è chi sussurra che José Mourinho e la famiglia Friedkin possano vedersi in questi giorni a Londra. Conferme non ce ne sono né ce ne saranno, perché il riserbo è la cifra stilistica della nuova Roma, ma a Trigoria giurano tutti che la tecnologia consente vertici video in qualsiasi momento, rendendo perciò desueti quelli che una volta si chiamavano summit, scrive La Gazzetta dello Sport.
Al di là delle modalità, comunque, da parte dell’allenatore portoghese – conscio delle strettoie economiche che la società deve affrontare per via del bilancio in crisi e delle difficoltà nelle cessioni – comincia a esserci l’esigenza di definire alcune trattative per quei giocatori chiamati a disputare l’Europeo. Motivo semplice: il rischio che alcuni trovino una vetrina tale che faccia aumentare la concorrenza e quindi anche il prezzo.
Cominciamo dai portieri, un ruolo che cerca un nuovo padrone. Al fixing attuale, con Olsen ritornato alla base,il più facile da prendere è Rui Patricio, 33 anni, titolare del Portogallo, che il Wolverhampton potrebbe cedere per 5 milioni, visto che ha il contratto in scadenza nel 2022.
Occhio però alla suggestione rappresentata da Lloris, 34 anni, titolare della Francia, che potrebbe entrare in un interessante movimento di portieri qualora Donnarumma decidesse di approdare in Premier League. Mourinho, ovviamente, lo conosce assai bene, ma è difficile immaginare che il Tottenham possa chiedere meno di 7-8 milioni.
Discorso diverso per Szczesny 31 anni, estremo difensore della Polonia. Se la Juve decidesse davvero di dare l’assalto a Gigio, un suo ritorno a Roma non sarebbe impossibile ma – come per Lloris – il suo ingaggio è molto alto (sui 6 milioni) e il suo cartellino, col legame in essere fino al 2024, difficilmente sarebbe inferiore ai 18 milioni.
In difesa, poi, occhi su Aké e un altro cavallo di ritorno, Rüdiger. Il primo, 26 anni, è una colonna dell’Olanda e del Manchester City, con cui ha un contratto fino al 2025. Difficile che possa partire per meno di una trentina di milioni. Il tedesco, 28 anni, è invece uno dei leader del Chelsea campione d’Europa. Ha un rapporto in scadenza il prossimo anno, ma sotto i 25 milioni pare dura ipotizzare una cessione.
In mediana, inoltre, piacciono leader come Xhaka e Koopmeiners. Lo svizzero di origine albanese, 28 anni, ha il contratto in scadenza nel 2023 e l’Arsenal chiede per il momento circa venti milioni. Più giovane l’olandese, 23 anni, per cui l’Az Alkmaar, che lo ha sotto contratto fino al 2023, è pronto a chiedere circa 18 milioni, a meno che, appunto, l’Europeo non lo metta subito in vetrina in modo chiaro. Logico, però, che non è solo la manifestazione che sta per cominciare a fare la differenza.
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Ancelotti: “Questa Roma può farcela”

AS ROMA NEWS EUROPA LEAGUE ANCELOTTI – L’anno d’oro per Roma: il 1983. Quando sia la squadra di Liedholm che il Banco di Roma, di basket, hanno conquistato lo scudetto. Un anno d’oro ricordato al Teatro Brancaccio, in un evento voluto e presentato dal giornalista Stefano Boldrini insieme ai colleghi Cristina Fantoni e Piero Torri, scrive Il Messaggero.
C’era anche Carlo Ancelotti, tecnico del Real Madrid, che insieme a Bruno Conti è stato il più acclamato dalla platea e che nello scorso weekend il Siviglia lo ha battuto in campionato. Di particolari consigli da parte di “Tortello” – così lo chiamava e lo chiama ancora Bruno Conti – non ne sono arrivati.
Ma le sue parole danno speranza: «Negli ultimi due mesi hanno fatto bene, da quando hanno cambiato allenatore. Prima era lì per lì per non retrocedere, però con Mendilibar hanno cambiato passo. Sono organizzati. Ma la Roma se la può giocare. Ha l’opportunità di giocarsi la partita e di vincerla. In panchina, poi, ha un allenatore esperto che sa come si giocano le finali. E se le giocherà. Speriamo che la Roma vinca».
Carlo ha anche ripercorso quegli anni, i suoi, nella Capitale: «Vincere a Roma a 23 anni e dopo 40 anni che la Roma non vinceva è stato qualcosa di speciale. La Roma ci deve riprovare. Io ci riprovo sì ma non ancora per molto» ha sottolineato. Emozioni anche per le parole di Conti, che ha ricordato Di Bartolomei: «Gli devo tutto, è stato il mio capitano. Mi ha accolto appena sono arrivato a Roma».
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Roma, Bove sogna il bis da protagonista

AS ROMA NEWS EUROPA LEAGUE BOVE – Sogna il bis. Perché Bove era presente anche lo scorso anno a Tirana. In panchina, e con alle spalle nella competizione appena 57 minuti più i pochi secondi strappati nel finale contro il Vitesse. Ma c’era. Ed è presente ancor di più quest’anno, scrive Il Messaggero.
Il «cane malato», come lo ha soprannominato José, è ora entrato nelle rotazioni. Anzi di più: perché se la Roma è a Budapest lo deve proprio a Edo dell’Appio Latino. Che ora, in silenzio, aspetta di nuovo il suo momento: «Mi aspetto una finale all’altezza perché durante l’anno abbiamo meritato di essere lì, quindi siamo molto contenti. Anche loro lo meritano, pur arrivando dalla Champions. Per questo siamo molto contenti e lo siamo anche per i tifosi. Come sarebbe vincere? Bellissimo, come sarebbe bellissimo vincere qualsiasi finale. Una finale è una partita diversa da tutte le altre».
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Siviglia, Mendilibar studia la difesa anti-Roma. Telles favorito per sostituire Acuna

AS ROMA NEWS EUROPA LEAGUE SIVIGLIA – Un animale da coppa, attardato in Liga ma pronto a scatenarsi all’inno dell’Europa League, scrive Il Messaggero. Il Siviglia punta il quinto trofeo negli ultimi 10 anni, il settimo della storia del club.
Contro la Roma mancherà il terzino sinistro campione del mondo Marcos Acuña, in tribuna alla Puskas Arena insieme a Pape Gueye e Tecatito Corona, fuori lista. Dovrebbe giocare Telles a sinistra ma Mendilibar non ha ancora sciolto le riserve. Mourinho dovrà fare particolare attenzione a Suso e Lamela, entrambi a segno dalla panchina contro la Juventus.
I leader d’esperienza sono l’ex Barcellona Ivan Rakitic e l’esterno Jesus Navas. Mendilibar ha ritrovato equilibrio e continuità di risultati, trascinando la squadra dalle soglie della zona retrocessione fino all’11esimo posto.
L’allenatore ha convocato tutta la rosa per la trasferta che vale una stagione. Probabile 4-2-3-1 con Bono in porta, Navas, Badé, Gudelj, e Telles in difesa. A centrocampo Fernando e Rakitic, sulla trequarti Ocampos, Torres e Lamela (in ballottaggio con Gil) con En-Nesyri davanti.
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