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Totti: “A Zaniolo manca la testa giusta per prendersi la Roma. Tornare in giallorosso? I matrimoni si fanno in due”

AS ROMA NEWS TOTTI – Francesco Totti, ex capitano della Roma, è intervenuto in diretta su Twitch sul canale BepiTv. Queste le parole dell’ex capitano giallorosso:
Ti sei mai sentito un giocatore fuori categoria?
“Io mi reputo un ragazzo semplice e umile che ha sempre cercato di dare il massimo e di aiutare i miei compagni. E’ normale che tecnicamente avevo qualcosa in più e ti identificavano come un calciatore diverso”.
Che cosa ne pensi di questo Mondiale? Messi o Maradona? L’Italia del 2006 dove sarebbe arrivata?
“E’ un bel Mondiale e vederlo dal vivo fa un certo effetto. E’ la competizione più bella del mondo e sono fortunato ad averla vinta. Messi e Maradona sono due extraterrestri. Diego è il calcio e Lionel è il più forte al mondo sotto Maradona. Trovare gli aggettivi giusti non è semplice, sono dei giocatori che fanno parte di un’altra categoria. Ci metto anche Ronaldo. L’Italia del 2006 sarebbe arrivata tra le prime 4”.
Come stai vivendo la fine della carriera di Ronaldo?
“Mi sembra di riviverla in me stesso. Da fuori è sempre facile parlare e solo loro sanno cosa è successo veramente. Stiamo parlando di uno dei più forti della storia e bisogna portargli rispetto. Con i modi e con i tempi si può mettere da parte il giocatore che è stato. Ha fatto tanto per tutti”.
Messi ha fatto tutta la carriera al Barcellona e poi ha cambiato. Ha fatto bene?
“Parliamo di due grandi top club. Noi ci ricordiamo il Messi di Barcellona che era un’altra categoria. A Parigi non è quello che conosciamo tutti anche se fa la differenza. Nell’ultimo Mondiale sta tornando ai suoi livelli, ora gli manca l’ultimo tassello”.
Sei mai stato vicino a lasciare la Roma? Hai rimpianti?
“Nel 2004 sono stato vicino all’addio per andare al Real Madrid. Quell’anno ho preso la decisione di rimanere per sempre alla Roma. Il cuore mi ha detto di rimanere. Non ho pensato ai soldi, ho pensato a finire la carriera con la maglia che ho sempre tifato”.
Mourinho al Portogallo?
“Se un allenatore ha la possibilità di allenare un club deve continuare solo con quello”.
La Roma quando entra in campo ti emoziona sempre e ti diverte?
“‘Ni’. Ti diverti quando vinci, non quando perdi. Non è come ce l’aspettavamo”.
Esiste ancora il numero 10?
“In questo momento è difficile trovarne. Ora ci si basa più sul fisico che sulla tecnica”.
Dybala?
“Si è subito ambientato come un grande campione. Spero che possa continuare così o fare anche meglio”.
Mourinho ha sbagliato su Karsdorp?
“Non conosco le dinamiche e non esprimo giudizi. Da fuori è facile parlare di tutto e di tutti. Se lui ha voluto fare la scelta di parlare alla Tv va bene. L’allenatore può permettersi tutto”.
Rivedi qualcosa di Totti in tuo figlio?
“Io sono come mio padre, non gli faccio mai un complimento. Ha buone prospettive ma dipende tutto da lui. Quando vedi un figlio che ha voglia di combattere e divertirsi capisci che una possibilità gli va data. Se un giorno arriverà ben venga se no andrà fare altro”.
La doppietta contro il Torino nel 3-2 del 2016?
“Per me viene dopo il Mondiale e lo Scudetto. Non ero preso in considerazione ed ero escluso da tutto. Più stavo bene e meno giocavo. Nelle ultime partite ogni volta che entravo facevo gol o assist. Quella è stata una giornata storica, ho provato emozioni indescrivibili”.
Ti piacerebbe parlare con Spalletti?
“Sì, capiterà. Mi dispiace aver interrotto il rapporto con lui, per me resta uno dei migliori allenatori in circolazione. Se la squadra lo ascolta può arrivare lontano”.
Qual è il ruolo di Zaniolo, io non l’ho capito?
“Allora siamo in due (ride ndr). Può giocare esterno, perché è tutta forza. Ha una gamba superiore agli altri e può buttarsi la palla avanti e andare. Gli manca la testa giusta per prendersi la Roma. Ci sono delle categorie nel calcio. Se vuoi avanzare devi stare con la testa giusta”.
Aiuta giocare con uno esperto?
“Sì, sia in campo che fuori. Quando cresci fuori dal campo poi dai il massimo la domenica”.
Qual è l’allenatore alla quale sei più legato?
“Mazzone e Zeman. Il primo è stato un padre calcistico e mi ha fatto crescere con i tempi giusti. Zeman mi ha aiutato nel piano fisico. Quando sei bravo tecnicamente e hai la possibilità di correre hai due armi in più”.
Qual è l’attaccante più forte in Serie A in questo momento?
“Osimhen. Fa tanti gol ed è sempre a disposizione della squadra. Sta sempre al posto giusto al momento giusto. Vlahovic è un altro grande calciatore ed ha la possibilità di migliorare”.
La 10 non l’hai ritirata.
“Non è una decisione mia ma della società. Il 10 è il sogno di tutti i bambini, da Giannini a Di Bartolomei. Indossare quella maglia è l’obiettivo di tutti. Da tifoso l’avrei ritirata subito però spero che un giorno ci sarà un 10 più forte di Totti”.
Tornerai alla Roma?
“I matrimoni si fanno in due. Non c’è nulla ad oggi e sono contento lo stesso. L’importante è che facciano una grande camminata e noi tifosi della Roma gli andiamo dietro tutti insieme”.
I tuoi ricordi alla Roma.
“Sono indimenticabili, la Roma per me viene prima di tutto. Nessuno può dire il contrario”.
Su Cassano.
“Cassano ha sempre detto qualcosa di tutti. Lui capisce di calcio, forse un po’ accentua la situazione ma lo conosciamo tutti. Questo devi chiederlo al capo (Bobo)”.
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Europa League
Marco Rossi: “Siviglia-Roma partita secca che può essere decisa da molti fattori. Tiferò per i giallorossi”

AS ROMA NEWS EUROPA LEAGUE ROSSI – Marco Rossi, Ct dell’Ungheria, ha rilasciato un’intervista a Sky Sport per parlare della finale di Europa League tra Roma e Siviglia. Queste le sue dichiarazioni:
Cosa si aspetta da questo Siviglia-Roma?
“Credo che come tutte le finali potrebbe essere una partita non spettacolare, anche se abbiamo visto la finale tra Argentina e Francia che è stata di uno spettacolo unico. Prevedo intensità, verticalità e ricerca della profondità più che la gestione del possesso“.
Per Mourinho è la sesta finale europea, per Mendilibar è la sua settima partita di sempre in Europa. Come si affronta questa sfida contro un tecnico come il portoghese?
“Quando giochi contro allenatori così sai che un fattore a loro vantaggio può essere la sagacia tattica e l’esperienza di cui dispone. Poi cerchi di fare del tuo meglio, sai che la storia non conta e questo vale sia per i club che per gli allenatori. È una partita secca e può essere decisa da tanti fattori”.
C’è una favorita tra le due?
“Non vorrei portare sfortuna alla Roma, dirò semplicemente da italiano che pur non essendo loro tifoso non posso che sperare per loro e per l’Italia. Mi auguro che possano vincere e sono convinto che molti ungheresi che amano l’Italia e il calcio italiano saranno dalla nostra parte”.
Restando in tema Italia, Spalletti ha ufficializzato il suo addio al Napoli. Quale può essere secondo lei il migliore per sostituirlo?
“È difficile, se si da un giudizio rischia di fare la parte dei tifosi che non sanno come sono andate le cose. Per conoscere bene questi allenatori bisogna vedere come lavorano. De Laurentiis ha dimostrato con i fatti che il suo Napoli è diventato il migliore della storia partenopea”.
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Avversario
Siviglia, Mendilibar: “La Roma è una squadra difficile da affrontare. Ho già deciso chi giocherà”

AS ROMA NEWS SIVIGLIA MENDILIBAR – Josè Luis Mendilibar, allenatore del Siviglia, ha parlato in conferenza stampa alla vigilia della finale di Europa League contro la Roma. Queste le sue dichiarazioni:
Cos’ha di speciale il Siviglia per aver vinto sei Europa League in sei finali?
“Quando sono arrivato la società aveva già fatto qualche partita del girone, non è solo un mio merito da quando sono qui. La storia non mente. Il Siviglia in questa competizione è stata la migliore, ci sono i titoli a dimostrarlo. Quando arrivi qui la gente non si accontenta di salvare solo la categoria, ma ti dice che Budapest è lì. Abbiamo saputo giocare contro due squadre difficili e domani lo rifaremo contro un’altra molto difficile, ma con le nostre armi possiamo batterle”.
Cosa pesa di più in una partita come questa, la maggiore esperienza di un allenatore, la storia o il budget?
“È una partita. Va tutto molto bene, possiamo metterlo sulla bilancia. Entrambi abbiamo raggiunto meritatamente la finale ma sarà sicuramente difficile per entrambe le squadre. È la prima situazione così per me, non per Mourinho. Ma in momenti come questi anche il budget e tutto il resto non contano molto. Gli errori si pagano in finale e noi dobbiamo avere ragione”.
Mourinho ha usato parole al miele per te e il Siviglia. Ti sta dando un calcio?
“Ha i capelli grigi davanti a me. Sono grato per quello che dice ma non vince la storia, nemmeno i complimenti. È l’avversario più difficile, per questo è in finale. È un campo neutro e la squadra che commetterà il minor numero di errori vincerà. Sappiamo come giocheremo e come giocheranno loro. Non cambieremo la nostra idea”.
Come affronti il pensiero di non conoscere il tuo futuro?
“Non mi interessa. Ho firmato per due mesi e mezzo, sono arrivato al Siviglia da disoccupato, il contratto scade il 30 giugno ma il lavoro finisce domenica prossima. Cerco di giocare questa finale per poi finire all’Anoeta nel miglior modo possibile in campionato. Vedremo cosa succede ma non sono affatto preoccupato”.
Mourinho ha detto che il Siviglia è favorito. Pensi che sia un’arma a doppio taglio?
“È lo stesso per me, non ci penso. Qualcuno è in vantaggio per i bookmakers ma questo non si traduce sul campo. Cerco di mantenere i miei giocatori il più calmi possibile e ognuno tirerà fuori il meglio di sé”.
Hai deciso l’undici?
“Se non succede niente, ho deciso. Ho ragionato ed è tutto chiaro”.
Cosa la preoccupa di più della Roma?
“In difesa è una squadra molto forte e non ha bisogno di molte occasioni per segnare e vincere. Non si preoccupa molto di arrivare davanti alla porta avversaria, in questo senso non sono come noi. Si sentono a proprio agio a difendere vicino alla loro zona. È una squadra difficile da sfidare, raramente si innervosiscono anche col passare del tempo. E con questa tranquillità dobbiamo giocare anche noi”.
Cosa ha provato quando è entrato nello stadio? Dormirà poco?
“Dormirò bene. Ho sonno, mi sono alzato presto. Quando arrivi in questi campi sapendo la partita che stai per giocare ti entra qualcosa dentro. Meglio sentirlo ora che non arrivare domani e vederlo dall’inizio”.
Ha eliminato la Juve e lo United. Riesce a immaginare una finale simile?
“Sarà diverso. Lo United non aveva niente a che fare con la Juventus e non avrà a che fare con la Roma. Sono squadre molto forti ma diverse e con le stesse armi dobbiamo cercare di vincere anche questa. Dobbiamo stare attenti e tranquilli con la palla, se lo facciamo bene avremo possibilità di vincere”.
È già un modello per molti allenatori. Sente una responsabilità speciale?
“No, dico sul serio e lo dico sempre. Mi sto godendo il calcio da quando sono al Siviglia, mi sto godendo l’Europa League e la Liga. Nella nostra testa c’è la possibilità di vincere, ormai mi capita ogni volta che vado in campo”
Crede che il suo futuro dipenda da questa partita?
“Non credo. Se quello che abbiamo fatto finora cambierà un risultato è come il cronista che cambia l’intera cronaca con un gol al 90° minuto”.
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Avversario
Monchi: “Finale speciale con la Roma. Mourinho? Mi fa un po’ di paura…”

AS ROMA NEWS SIVIGLIA MONCHI – Monchi, direttore sportivo del Siviglia, ha rilasciato un’intervista a Sky Sport alla vigilia della finale di Europa League contro la Roma. Queste le sue dichiarazioni:
Quanto è speciale questa partita per lei?
“Tanto perché è una finale dopo una stagione brutta per noi. Arrivare ad una finale è sempre speciale, ma contro la Roma lo è di più. Sono contento di giocarla e molto contento di affrontare la Roma”.
Qual è il segreto del Siviglia nella vittoria di 6 edizioni di Europa League?
“Prima del famoso 27 aprile non avevamo mai giocato una finale europea, poi ne abbiamo vinte sei di fila. Il gol di Antonio Puerta, che purtroppo non c’è più, è quello più importante della storia del Siviglia”.
La Roma ha fatto bene in Europa partendo da lei.
“Sono cose diverse. Il lavoro a Siviglia è fatto per me, a Roma l’ho trovato. Prima di arrivare c’era Luciano Spalletti che aveva fatto una stagione bellissima. Abbiamo fatto una bella stagione arrivando in semifinale e al terzo posto in campionato. A Siviglia abbiamo costruito in tanti anni, oggi siamo a 21 finali. È un percorso più lungo”.
Mourinho?
“Un allenatore top, che ha vinto tutte le finali che ha giocato. Un po’ di paura… È bravo, è forte e conosce bene queste partite. È un vantaggio per la Roma”.
Che gara si aspetta? Cosa le piace della Roma?
“Quello che mi piace è che la Roma non perde. Non è facile, quando una squadra non perde è perché fa tante cose buone. Dobbiamo essere bravi per vincere la partita perché la Roma non regala nulla. Non so che partita sarà, ognuno giocherà come sempre ha fatto per arrivare qui. Sarà difficile, credo che la squadra che farà meno errori alla fine vincerà”.
Ripensando alla sua avventura alla Roma, cosa le viene in mente?
“Purtroppo dopo un primo anno andato benissimo, dopo non è stato così. Penso che si possa fare meglio di quanto fatto io, mi resta questo in testa”.
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