AS ROMA NEWS DERBY LAZIO MANCINI – Roberto Mancini, ex ct della Nazionale ed ex Lazio, ha parlato a Il Messaggero del derby in programma domani alle 12:30. Il tecnico ha detto la sua sul progetto giallorosso con Gasperini e su chi domani può decidere un match così importante. Queste le sue parole:
Mancini, Lazio e Roma si affronteranno ancora per il titolo?
“Io lo spero, perché la città e i tifosi se lo meritano. Ma oltre non posso andare. Adesso è un momento difficile”.
Soprattutto per la Lazio, che ha già perso due partite su tre.
“La stagione è solo all’inizio, ancora è troppo presto per capire i valori delle squadre, comprese quelle romane. La sosta per le nazionali ha interrotto il campionato, ci vogliono tempo e pazienza”.
Sì, ma Sarri non può cadere un’altra volta.
“A volte arrivi al derby con il ruolo di sfavorito, sei in crisi e ti rialzi dal punto di vista emotivo. La stracittadina è sempre una partita che ti può consentire di cambiare una stagione, per cui io per la sfida dell’Olimpico adesso non vedo una davanti all’altra. Come sempre, un episodio può incidere sul risultato”.
Ma tra Genova e Roma, per esempio, ci sono differenze nella preparazione?
“No, vi garantisco che i derby sono uguali da tutte le parti, a Genova come a Roma e a Milano. La tensione della settimana è completamente diversa, la pressione sale, i tifosi spingono e le ultime ore non passano mai”.
E le differenze tra giocatore e allenatore?
“Sensazioni opposte, vigilie diverse. Quando giochi, ti concentri sulla partita, pensi a quello che devi fare e speri di essere decisivo, comunque cerchi di dare il massimo. Non devi dedicarti ad altro. Quando gestisci una squadra dalla panchina, invece, non puoi trascurare un solo dettaglio: devi occuparti di venticinque giocatori e metterli nelle condizioni migliori per colpire. E poi devi cogliere i punti deboli dell’avversari”.
A Formello è tornato Sarri dopo un anno sabbatico. E di derby ne ha vinti quattro su sei, tra l’altro.
“Sì, Mau conosce la pressione, lo ha detto anche dopo la sconfitta con il Sassuolo che arriverà un derby devastante sotto il profilo emotivo. Lui è pronto ma averlo già affrontato non significa avere un vantaggio rispetto al tecnico avversario che, invece, è un debuttante”.
Appunto, Gasperini: per lui è il primo.
“E vi dico che può essere anche meglio perché forse non vivrà quella tensione che ancora non conosce. La prima volta pensi di affrontare una partita normale, come le altre, ma in realtà non lo è”.
Può portare a Trigoria la mentalità con cui ha trasformato l’Atalanta?
“Gasp è un grande allenatore e lo ha dimostrato non solo a Bergamo, dove ha raggiunto traguardi storici. Ha vinto l’Europa League, si è qualificato per la Champions tante volte ed è sempre rimasto al vertice. La Roma deve avere pazienza: lui ha bisogno di lavorare, dategli tempo e abbiate fiducia”.
Difesa o attacco, come si decide un derby?
“Dipende dalle giornate e dalle condizioni delle squadre. A volte basta un episodio e cambia la partita: non si possono fare previsioni, di certo i giocatori possono usare il loro talento anche se non sempre in un derby lo esprimono”.
Ranieri sostituì Totti e De Rossi per capovolgere la sfida.
“Sì, per un romano all’Olimpico è sempre più difficile rispetto agli altri. E non sempre il giocatore più forte e talentuoso riesce a essere decisivo”.
Lazio-Roma domani alle ore 12.30: come finisce?
“Giocare a quell’ora è impossibile come indovinare il risultato. Ma vi dico due nomi: Zaccagni e Soulé, il derby è loro”.
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