Mancano poco più di 24 ore al big match Roma-Liverpool, la partita che vale una stagione per la squadra capitolina, la più attesa dai tifosi giallorossi che hanno la speranza di vedere in finale di Champions League la loro squadra. Le ultime finali europee disputate dalla Roma sono state la ex Coppa Campioni nel 1984 proprio contro il Liverpool, in cui perse ai rigori, e la finale di Coppa Uefa del 1991, sconfitta dall’Inter di Zenga. Nonostante il ko dei giallorossi ad Anfield sia stato di misura e potrebbe far sentire già il profumo della finale ai giocatori di Klopp, ci sono almeno 5 motivi che fanno ben sperare in un’ennesima rimonta da parte della Roma.

La difesa del Liverpool
E’ proprio il reparto difensivo che risulta il punto debole dei Reds. Giocando con un 4-3-3 fatto di verticalizzazioni e contropiede, il dispendio di energie in virtù del grande lavoro a centrocampo e in attacco, sbilancia inevitabilmente la squadra, prestando il fianco alle ripartenze avvesarie, facendo subire parecchi gol alla retroguardia di Klopp.

Radja Nainggolan
Ha disputato due ottime partite negli ultimi 15 giorni e, soprattutto nella partita a Liverpool, ha dimostrato di eludere al meglio il pressing asfissiante a cui i giallorossi sono stati sottoposti. In sintesi, il belga è quello che ha sofferto meno il gegenpressing di Klopp.

Edin Dzeko
L’attaccante bosniaco si è rivelato il vero trascinatore in Champions League della Roma. Sono suoi i gol in casa del Chelsea, nella sfida di ritorno contro lo Shakhtar, con il Barcellona e all’andata contro il Liverpool. Con i suoi 7 gol in questa stagione di Champions ha superato Roberto Pruzzo (che deteneva il record) ed è il cannoniere della Roma in questa competizione.

Patrik Schick
L’attaccante si trova in un momento di gran forma in questo finale di stagione. A dimostrazione di ciò ci sono le due ultime gare in cui si è anche sbloccato facendo gol, merito anche della consolidata intensa con Dzeko e della fiducia che tutta la squadra gli dimostra. Questo fa sperare che potrà dare un contributo determinante nel match di ritorno con il Liverpool.

Il fattore Olimpico
Il cosiddetto dodicesimo uomo in campo, con un Olimpico che sarà tutto imbandierato, pronto a trascinare la squadra. Il calore e la vicinanza dei tifosi è stato auspicato anche dal direttore sportivo Monchi che ha proposto di tappezzare e colorare le strade della città con bandiere e sciarpe per caricare i giocatori. Gli ultras della Curva Sud hanno già detto che useranno le loro ‘armi’: corde vocali, bandiere e sciarpe per trascinare la Roma in finale di Champions. Inoltre non dimentichiamo la presenza del Presidente Pallotta che, dopo un lungo periodo di assenza dalla Capitale, è ritornato negli ultimi match contribuendo a rafforzare il legame con i suoi giocatori e con i tifosi. E all’Olimpico la Roma ha subito zero gol…



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