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Mezza Roma va in scadenza: da Zaniolo a Zalewski, il gm Pinto pone le basi per la conferma della rosa

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AS ROMA NEWS RINNOVI – Da domani si torna a fare sul serio. E non solo per il tour de force che vedrà la Roma giocare 12 volte (8 in campionato, 4 in Europa League) in 44 giorni (media una partita ogni 3,6 giorni). A Trigoria si rivedrà anche il gm Pinto che, reduce da una settimana di riposo in Portogallo, inizierà ad occuparsi dei rinnovi.

Come riferisce Il Messaggero, non sono pochi quelli in scadenza nel 2024 (addirittura 7) ma ce n’è uno, datato 2025, che andrà affrontato quanto prima. È il caso di Zalewski che magari caso non è perché Nicola, cresciuto e lanciato dalla Roma, ha un debito di riconoscenza nei confronti del club che intende rispettare.

Tuttavia già in estate il Borussia Dortmund e un paio di club inglesi avevano chiesto informazioni sul suo conto, allettati da uno stipendio che non raggiunge i 500mila euro. Blindarlo è l’obiettivo a stretto raggio. Le grandi manovre, però, verteranno soprattutto sui rinnovi, scadenza 2024, di Zaniolo, Cristante, Spinazzola, Rui Patricio, aspettando che presenze e opzioni già inserite negli accordi sottoscritti questa estate, facciano il loro corso per Matic (il serbo ha firmato un contratto annuale con opzione per il 2023-24 al raggiungimento del 50% delle presenze, indipendentemente dal minutaggio: intesa scontata visto che la Roma usufruisce del decreto crescita) Smalling e Belotti (ha sottoscritto un annuale con opzione per altre due stagioni che scattano alla 20ª presenza).

Il lavoro di Pinto non sarà facile visto che dopo la sentenza Uefa il club, tra i parametri che dovrà rispettare per i prossimi 4 anni (per non incorrere in una multa di ulteriori 30 milioni, oltre ai 5 già versati), ha anche quello del monte-ingaggi. E rinnovare porta con sé implicitamente aumentare i costi. Per questo motivo, la situazione di El Shaarawy non sembra destinata al lieto fine. Al Faraone il contratto scade a giugno e l’idea è quella di risparmiare gli oltre 6 milioni al lordo per garantire aumenti ad altri elementi della rosa ritenuti più funzionali.

Discorso analogo per Coric e Bianda, attualmente fuori rosa. Con Cristante che invece ha già raggiunto un’intesa (che sarà resa nota a breve) sino al 2027 (2,7 milioni più bonus per tagliare il traguardo dei 3), è chiaro che i riflettori sono tutti su Zaniolo. Un appuntamento in agenda ancora non è stato fissato. Probabile che l’agente del ragazzo possa incrociare Pinto sabato a Milano ma è a Trigoria, seduti attorno ad un tavolo, che inizierà la vera trattativa.

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Le parti tornano così a parlare di soldi. Non accade da gennaio quando nei pour-parler, l’idea era quella di adeguare l’attuale ingaggio di Nicolò (2,2 più bonus che nell’ultima stagione lo ha portato a guadagnare 2,4 milioni) intorno ai 3,5 milioni più benefit per toccare quota 4. Bypassando la telenovela estiva, ora più trascorre il tempo e più il calciatore ha potere contrattuale. Il discorso è sempre il solito: se Zaniolo vale per la Roma 50-60 milioni deve avere uno stipendio parametrato con il cartellino. E l’obiettivo del ragazzo, senza girarci troppo intorno, è guadagnare quanto i big della squadra (Abraham, Pellegrini e Dybala), ossia 6 milioni con una base fissa non inferiore ai 4. Non c’è fretta, per carità, massima disponibilità e nessuna voglia di alimentare polemiche attraverso i media. Ma perché la battuta di Pinto (“Vi svelo che io e Vigorelli abbiamo un accordo per mandare il rinnovo di Zaniolo per le lunghe per permettervi di scrivere e raccontare”) non si trasformi in un pericoloso boomerang, serve un passo in avanti.

Quello che per Smalling è stato già intrapreso. L’inglese aveva il contratto sino al 2023 ma non c’è stato bisogno di discutere il rinnovo. Esiste infatti, come nel caso di Matic e Belotti, una clausola di rinnovo automatico sino al 2024 che si attiverà dopo 20 presenze.

Scadenza che ha già nel suo accordo Spinazzola per il quale ogni discorso sul rinnovo è stato messo in stand-by. A spiegare (indirettamente) il motivo ci ha pensato ieri in un podcast prodotto dal club giallorosso il laterale: “Questo infortunio è uno dei peggiori per un calciatore e soprattutto per uno con le mie caratteristiche. Mi manca l’appoggio, quando vado veloce devo andare sull’avampiede. Ci vuole tempo. Per questo ho chiesto anche al ct Mancini la cortesia di non convocarmi. Ha capito”. E con lui, la Roma che d’intesa con il ragazzo vuole, prima di discutere di un eventuale prolungamento, verificare insieme il completo recupero. FOTO: Credit by Depositphotos.com

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Ancelotti: “Questa Roma può farcela”

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AS ROMA NEWS EUROPA LEAGUE ANCELOTTI – L’anno d’oro per Roma: il 1983. Quando sia la squadra di Liedholm che il Banco di Roma, di basket, hanno conquistato lo scudetto. Un anno d’oro ricordato al Teatro Brancaccio, in un evento voluto e presentato dal giornalista Stefano Boldrini insieme ai colleghi Cristina Fantoni e Piero Torri, scrive Il Messaggero.

C’era anche Carlo Ancelotti, tecnico del Real Madrid, che insieme a Bruno Conti è stato il più acclamato dalla platea e che nello scorso weekend il Siviglia lo ha battuto in campionato. Di particolari consigli da parte di “Tortello” – così lo chiamava e lo chiama ancora Bruno Conti – non ne sono arrivati.

Ma le sue parole danno speranza: «Negli ultimi due mesi hanno fatto bene, da quando hanno cambiato allenatore. Prima era lì per lì per non retrocedere, però con Mendilibar hanno cambiato passo. Sono organizzati. Ma la Roma se la può giocare. Ha l’opportunità di giocarsi la partita e di vincerla. In panchina, poi, ha un allenatore esperto che sa come si giocano le finali. E se le giocherà. Speriamo che la Roma vinca».

Carlo ha anche ripercorso quegli anni, i suoi, nella Capitale: «Vincere a Roma a 23 anni e dopo 40 anni che la Roma non vinceva è stato qualcosa di speciale. La Roma ci deve riprovare. Io ci riprovo sì ma non ancora per molto» ha sottolineato. Emozioni anche per le parole di Conti, che ha ricordato Di Bartolomei: «Gli devo tutto, è stato il mio capitano. Mi ha accolto appena sono arrivato a Roma».

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Roma, Bove sogna il bis da protagonista

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AS ROMA NEWS EUROPA LEAGUE BOVE – Sogna il bis. Perché Bove era presente anche lo scorso anno a Tirana. In panchina, e con alle spalle nella competizione appena 57 minuti più i pochi secondi strappati nel finale contro il Vitesse. Ma c’era. Ed è presente ancor di più quest’anno, scrive Il Messaggero.

Il «cane malato», come lo ha soprannominato José, è ora entrato nelle rotazioni. Anzi di più: perché se la Roma è a Budapest lo deve proprio a Edo dell’Appio Latino. Che ora, in silenzio, aspetta di nuovo il suo momento: «Mi aspetto una finale all’altezza perché durante l’anno abbiamo meritato di essere lì, quindi siamo molto contenti. Anche loro lo meritano, pur arrivando dalla Champions. Per questo siamo molto contenti e lo siamo anche per i tifosi. Come sarebbe vincere? Bellissimo, come sarebbe bellissimo vincere qualsiasi finale. Una finale è una partita diversa da tutte le altre».

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Siviglia, Mendilibar studia la difesa anti-Roma. Telles favorito per sostituire Acuna

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AS ROMA NEWS EUROPA LEAGUE SIVIGLIA – Un animale da coppa, attardato in Liga ma pronto a scatenarsi all’inno dell’Europa League, scrive Il Messaggero. Il Siviglia punta il quinto trofeo negli ultimi 10 anni, il settimo della storia del club.

Contro la Roma mancherà il terzino sinistro campione del mondo Marcos Acuña, in tribuna alla Puskas Arena insieme a Pape Gueye e Tecatito Corona, fuori lista. Dovrebbe giocare Telles a sinistra ma Mendilibar non ha ancora sciolto le riserve. Mourinho dovrà fare particolare attenzione a Suso e Lamela, entrambi a segno dalla panchina contro la Juventus.

I leader d’esperienza sono l’ex Barcellona Ivan Rakitic e l’esterno Jesus Navas. Mendilibar ha ritrovato equilibrio e continuità di risultati, trascinando la squadra dalle soglie della zona retrocessione fino all’11esimo posto.

L’allenatore ha convocato tutta la rosa per la trasferta che vale una stagione. Probabile 4-2-3-1 con Bono in porta, Navas, Badé, Gudelj, e Telles in difesa. A centrocampo Fernando e Rakitic, sulla trequarti Ocampos, Torres e Lamela (in ballottaggio con Gil) con En-Nesyri davanti.

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