AS ROMA NEWS GASPERINI JUVENTUS – L’era di Gian Piero Gasperini alla Roma è iniziata da poco più di una settimana, ma l’ex allenatore dell’Atalanta ha già fatto parlare di sé per carisma e determinazione. Martedì alle 12:00, nella sala stampa di Trigoria, andrà in scena la sua prima conferenza ufficiale: un appuntamento molto atteso dai tifosi, desiderosi di scoprire idee tattiche e ambizioni del nuovo corso capitolino.
Il retroscena svelato da Sandro Sabatini
Nel frattempo, emerge un particolare curioso sul corteggiamento fallito della Juventus. A raccontarlo è il giornalista Sandro Sabatini sul suo canale YouTube in collaborazione con Gekobet.news. Secondo Sabatini, la Vecchia Signora – rimasta senza guida tecnica nel rush finale – avrebbe contattato Gasperini attraverso il dirigente francese Damien Comolli.
«Mi dica perché dovrebbe essere l’allenatore della Juve»
Durante la telefonata, Comolli avrebbe esordito con una domanda spiazzante: «Mi dica perché dovrebbe essere il nuovo allenatore della Juve, mi convinca». La risposta di Gasperini, secca e autoironica, non si è fatta attendere: «Guardi che la chiamata è partita da lei!». Un botta e risposta che mette in luce la personalità decisa del tecnico piemontese e spiega, indirettamente, perché abbia scelto di onorare la parola data alla Roma nonostante l’offerta bianconera.
Fedeltà alla parola data
Gasperini, infatti, aveva già raggiunto un accordo con il club giallorosso quando la Juventus ha tentato l’inserimento in extremis. Di fronte alla proposta torinese, il tecnico di Grugliasco ha preferito non tornare sui suoi passi, convinto dal progetto romanista, dalle strutture di Trigoria e dal desiderio di misurarsi in un contesto ambizioso ma in pieno rinnovamento.
Verso la conferenza di martedì
Martedì sarà quindi l’occasione per delineare i primi punti del “progetto Gasperini”: filosofia di gioco, gestione dei giovani e mercato in entrata e in uscita. Una cosa, però, è già chiara: il nuovo allenatore giallorosso arriva nella Capitale con le idee chiarissime e con una promessa mantenuta, quella di vestire i colori della Roma nonostante le sirene di una Juventus che—almeno stavolta—è rimasta ad ascoltare la risposta di un tecnico deciso a scrivere la sua storia altrove.
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