La Roma ha bisogno delle trame del ragno PeÂrotti. Andato via Pjanic e con Paredes che ha altre caratteristiche, dai piedi dell’argentino passano giocate, fantasia e caÂpacità di creare superiorità nuÂmerica, aspetti fondamentali per il tecnico toscano e per una Roma che, parole sue, «per vinÂcere non deve fare bene ma beÂnissimo». Dopo l’infortunio muÂscolare che lo ha tenuto fuori un paio di settimaÂne, Perotti è rienÂtrato ad Empoli negli ultimi 7’ dopo aver salutaÂto le partite conÂtro Palermo, AuÂstria Vienna e Sassuolo, domaÂni potrebbe rienÂtrare dal 1’ per poi essere con fermato contro il Bologna. La sosta gli sarà utile per recupeÂrare la condizione. Poi c’è bisogno di corsa e sostanza. Con la RoÂma servono anche concretezza e cinismo e infatti Perotti, quando gioca, è il rigorista designato della squadra. Finora tre gol e due assist in campionaÂto più un centro in Europa LeaÂgue a Plzen.
Fino all’inforÂtunio il giovedì aveva giocato sempre perché Spalletti, pur faÂcendo molto turnover, a lui non ha mai voluto rinunciare. AnÂche se gli ha cambiato posizioÂne: la scorsa stagione gli aveva cucito adesso il ruolo di falso nove, quest’anno, per far spazio a Dzeko, è stato spostato sulla fascia, e il rendimento è stato alto lo stesÂso. Anzi, Spalletti gli ha chiesto di prendersi più responsabilità , non solo sui calci da fermo, e Perotti ha risposto presente, anche fuori dal campo, prenÂdendosi in coppia con Fazio la responsabilità di Paredes e IturÂbe, i due argentini più piccoli da far crescere.
(Gazzetta dello Sport)
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