Dice chi lo conosce bene che Thomas VermaeÂlen sia un tipo freddo, nordico, nonostante poi ieri a Fiumicino fosse parecchio emozionato nel vedere circa cento tifosi cantare per lui una domenica d’agosto alle 13.30. Gliene serviraÌ€ di fredÂdezza, a Roma, anche per scacciare la tradizione negaÂtiva che vede gli ex blaugraÂna soffrire quando indossaÂno il giallorosso. Keita ha inÂvertito la tradizione, pure senza vincere, per gli altri inÂvece le gioie sono state poÂche.
DA GIULY A IAGO – L’esperienza piuÌ€ positiva eÌ€ stata quella di Ludovic Giuly, che dopo aver vinto tutto con i catalani arriÂva a Roma e porta a casa una Supercoppa (2007) e una Coppa Italia (2008) con Spalletti in panchina. Dopo 48 presenze e 8 reti eÌ€ tornato in patria, al Psg. Un altro che eÌ€ rimasto appena un anno eÌ€ Iago Falque, adesso al Torino: per Rudi Garcia era indispensabile, con Spalletti faceva la mezzala a centro campo (e anche raramente) e allora meglio cambiare aria.
DALLA CANTERA – Non eÌ€ duraÂta di piuÌ€ l’esperienza di Bojan: arrivato a luglio del 2011, ha avuto un rendi mento sufficiente ma ha paÂgato il disastroso anno della squadra: 37 presenze, 7 reti e tanti saluti. A volerlo era stato Luis Enrique: oggi alleÂna il Barcellona con cui giaÌ€ al primo anno ha centrato il triplete, nel Barça B aveva fatto benissimo, a Trigoria invece un rapporto umano splendido con tutti, ma poÂchi risultati. Indimenticabili soltanto le lacrime dei gioÂcatori in mezzo al campo il giorno in cui ha detto loro che sarebbe andato via.
GIOVANI E VECCHI – Meno emozioni, invece, per GuarÂdiola e Keita: professori in mezzo al campo a BarcelloÂna, a Roma sono arrivati a fiÂne carriera. Il maliano, dopo 46 partite, eÌ€ andato via la sciando il rimpianto di non averlo visto con qualche anno (e acciacco) di meno. Stesso discorso vale per Guardiola che nel 2002 sbarcoÌ€ come una star ma non lascioÌ€ tracÂcia, giocando appena 6 parti te e tornando a Brescia poco dopo. I suoi insegnamenti in allenamento peroÌ€ furono fondamentali per un giovane De Rossi e degli stessi inseÂgnamenti, in questo caso di Totti, parla oggi Tonny Sanabria, che a 20 anni eÌ€ in SpaÂgna a cercar gloria e fortuna, ma la Roma, che ha creduto in lui strappandolo a suon di milioni alla cantera del Barcellona, ha comunque man tenuto un’opzione per riÂprenderselo.
(Gazzetta dello Sport – C. Zucchelli)
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