(Adnkronos) – Si allargano a tutti gli ospedali d’Italia le verifiche degli inquirenti che stanno cercando di dare un’identità ai corpi di madre e figlia trovati senza vita, sabato scorso, nel parco di Villa Pamphili a Roma. Si cerca di capire in particolare se la donna abbia partorito in Italia dopo che le ricerche svolte negli ospedali capitolini hanno dato tutte esito negativo. Gli investigatori, coordinati dal pm Antonio Verdi, non escludono che il parto possa essere avvenuto all'estero e che la donna si trovasse con la figlia in Italia da poco tempo. Inizieranno invece non prima della prossima settimana le analisi della Scientifica sui reperti rinvenuti nel parco. Fra questi anche una tutina rosa trovata in un secchio della spazzatura che corrisponderebbe a quella vista indossata dalla neonata, come riferito da alcuni testimoni. Verifiche saranno effettuate anche sulla busta che copriva il corpo della donna, di circa trent’anni, e su alcuni oggetti rinvenuti dagli investigatori. Obiettivo degli investigatori, coordinati dal procuratore aggiunto Giuseppe Cascini, è innanzitutto cercare di risalire all’identità della donna per fare luce su una vicenda che presenta ancora tante incognite. Proseguono intanto gli accertamenti autoptici che al momento hanno escluso un decesso da overdose. Ulteriori approfondimenti, con esami anche istologici, serviranno a chiarire le cause della morte della donna, tra le quali non si esclude quella di un malore. Verrà verificato anche un eventuale avvelenamento. Sul corpo, trovato nudo, non ci sarebbero segni di violenza. Sulla bambina di circa 6 mesi invece, secondo quanto già emerso dall’autopsia, ci sarebbero segni riconducibili allo strangolamento. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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