AS ROMA NEWS BOLOGNA MOURINHO – «Ci manca un rigore gigante. Orsato è un arbitro che mi piace: vuole mostrare davanti alla telecamera di avere la situazione sotto controllo ma è anche divertente, stavolta però hanno sbagliato lui e il Var perché su Ibanez era rigore. Se lo vorrei anche per la prossima partita? La risposta è sì».
Nonostante le tante assenze e la presenza in campo di molti giovani, la Roma ha giocato una buona gara a Bologna, ma non è andata oltre un pareggio che riporta i giallorossi a meno due dal quinto posto del Milan, scrive il Corriere della Sera.
Mourinho a fine partita è orgoglioso dei suoi, arrabbiato per l’arbitraggio e se la prende anche con i giornalisti di Dazn, «colpevoli» di aver mandato troppi replay del fallo che ha portato all’ammonizione di Camara. «Avete mandato tutti questi replay – esordisce ironicamente lo Special One – anche per il fallo di Palomino su Dybala (in Atalanta-Roma, n.d.r.)? L’ammonizione è giusta, è andato sulla palla ma con aggressività».
Tolto qualche sassolino dalle scarpe, il tecnico portoghese ha parlato con soddisfazione della prestazione della sua squadra, decimata da tante assenze. «Per me questa partita è un orgoglio, la squadra anche con tanti ragazzini in campo o con una calciatrice della squadra femminile non cambia la propria professionalità, il proprio cuore, la propria anima, la propria empatia. Può cambiare la qualità, ma non cambiano i principi di base. Poi se analizziamo le individualità, vediamo che per Svilar e Missori era la prima e che Tahirovic non giocava da tanto. Nella mia carriera ho sempre avuto la fama di uno che non faceva giocare i giovani, ma la mia storia dice cose diverse. I giovani hanno bisogno di fiducia, però quando sono pronti è molto bello vederli. In campo c’erano Zalewski, Bove, Missori e Tahirovic, quando sono arrivato giocavano sul campo di plastica: è una grande soddisfazione per me».
La possibilità di arrivare in Champions League attraverso il campionato non è del tutto tramontata, ma la strada è estremamente in salita. «I tifosi mi devono ascoltare, quando siamo stati secondi o terzi per tanto tempo ho sempre detto che questa squadra poteva pensare solo alla partita seguente, perché con tante gare insieme non avevamo il potenziale per arrivare in fondo in due competizioni: non abbiamo mai fatto una scelta e pensato partita dopo partita. La nostra stagione è fantastica, si può dire quello che si vuole, analizzare in funzione di un risultato, una posizione in classifica, ma per me è una stagione oltre i limiti di queste persone. Anche col Bologna è stata una partita difficile, un pareggio solido e non sofferto, con una grande opportunità di Belotti, con un rigore gigante che non ci è stato dato. Thiago Motta? È emozionante vedere tanti ex allievi diventati allenatori, significa che il tempo passa veloce, che loro sono cresciuti e che ho la forza di stare qui dopo tanti anni. La gente magari si può stancare di me e Ancelotti, ma alla fine sono qui».
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