NOTIZIE AS ROMA FRIEDKIN – Come li immaginate dei nuovi proprietari di un club di calcio a poche settimane dall’inizio della nuova stagione? Diciamo la verità, sarebbe bello figurarseli con addosso l’emozione dei tifosi, pronti a stilare formazioni ideali e sognare che stavolta possa essere l’anno giusto per esultare. La realtà, invece, spesso racconta altro. La Roma, in questo senso, ne è una specie di cartina di tornasole.

Ieri, ad esempio, il ceo Guido Fienga è volato a Londra per incontrare Ryan, figlio di Dan Friedkin, il 25° presidente del club, destinato a diventare il punto di riferimento della nuova proprietà nella Capitale. Grazie alla tecnologia poi, dallo stesso Dan fino ai manager più importanti Williamson (che era con loro), Watts e Walker sono stati tutti in contatto, ma il centro del lavoro non è stato il mercato che verrà, ma le operazioni finanziarie che sono necessarie per completare il passaggio di proprietà.

Fissata l’assemblea degli azionisti per il 29 o 30 settembre (prima e seconda convocazione), occorrono le fidejussioni per l’iscrizione e soprattutto restano da definire tutti gli aspetti tecnici per completare la ricapitalizzazione e lanciare l’Opa, tenendo conto che all’orizzonte resta sempre l’uscita dalla Borsa, cosa che in questi giorni sta facendo volare il titolo (anche ieri più 4,78%).

Insomma, il calcio non è un gioco da ragazzi, anche se nei documenti ufficiali il Gruppo Friedkin si è esposto in modo serio e concreto, scrivendo tra l’altro: «…tra gli obiettivi c’è quello di allestire una squadra in grado di competere per le prime posizioni nel campionato nazionale e nelle competizioni internazionali». Un manifesto programmatico che andrà sottoposto innanzitutto al nuovo d.s., la cui scelta al momento sembra oscillare fra Paratici (che pare abbia avuto contatti con uomini vicino ai Friedkin) e Ausilio, sempre che intendano chiudere i loro rapporti con Juventus e Inter. In ogni caso, tutto questo non avverrà prima di ottobre.

Detto che i Friedkin sono attesi a Roma in settembre, il mercato sarà fatto con oculatezza, pensando soprattutto alle cessioni. In questo senso, pare vicino l’addio di Florenzi, che potrebbe approdare da Ancelotti all’Everton. Sul fronte uscite, potete leggere nelle pagine precedenti come Dzeko debba decidere se rimanere, con la Roma pronta a farlo partire qualora il bosniaco lo desiderasse, non per motivi tecnici – non è un caso che lo vogliano Juve ed Inter – ma per liberarsi di un ingaggio assai pesante-. A quel punto si proverebbe a mettere su uno scambio per avere Milik dal Napoli. Il problema è che la contropartita preferita dal club di De Laurentiis è Veretout, che però i giallorossi non vorrebbero cedere, mentre sarebbero pronti a mettere sul piatto Under.

Insomma, ci sarebbe da lavorare per trovare una quadratura, tenendo conto che alla Roma piace per la difesa anche Maksimovic. Filtra ottimismo, invece, sul fronte Smalling. Il difensore inglese, che a novembre compirà 31 anni, sembra intenzionato a puntare i piedi per restare in giallorosso. Così, grazie alle iniezioni di liquidità dei Friedkin e alla presenza di Fienga in Inghilterra, l’affare potrebbe chiudersi di nuovo con la formula del prestito oneroso, anche se stavolta con l’obbligo di riscatto. Titoli di coda su Schick – che il Lipsia sembra non voler perdere – e su Jorginho, che pare entrato nei radar di Trigoria, visto che l’affare Torreira-Diawara è in stand-by. Ma il primo gol la Roma, al momento, deve farlo sul fronte dei conti.

(Gazzetta dello Sport)



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