Edin Dzeko

(Il Messaggero – A. Angeloni) Dzeko è tornato? «Non sono mai andato via». La musica è diversa, dalla “solitudine del numero 9” ad “aggiungi un posto a tavola”, che c’è (sempre stato) il vecchio amico Edin. Che di gol se ne intende, eccome: sono 21 nelle ultime 20 partite all’Olimpico in campionato, tredicesimo nelle ultime 12. Totale 40 in 71 presenze in Serie A. Quest’anno è a tre reti in tre di campionato, tutte e tre qui all’Olimpico, due sotto la Nord, uno sotto la Sud. Lui che viene da otto doppiette realizzate nella passata stagione, tra campionato e coppe varie (più una tripletta in Europa League, in casa del Villarreal). «Potevo anche segnare di più contro il Verona, così come tutta la Roma poteva chiudere con un risultato più ampio. Ma era importante vincere», dice il bosniaco. Per dimenticare le critiche – come le definisce lui stesso – «eccessive». Eccessiva anche la sua nei confronti di Di Francesco dopo l’Atletico? «Quella non era nemmeno una critica». Caso definitivamente richiuso. «Ora bisogna continuare a vincere. Serve più attenzione. Questa settimana c’è stata e spero che ci sarà anche nei prossimi giorni. Con l’allenatore e tra noi c’è un bellissimo rapporto, parliamo tutti i giorni. Siamo una squadra nuova e dobbiamo crescere insieme. Ogni partita miglioriamo. Un confronto con la vecchia Roma? Non lo faccio. Guardiamo avanti». Che poi è la cosa migliore. Come la promessa finale: «Io non sono andato via, sono sempre qui e resterò a lungo».

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